«Italiano due volte chi per esserlo lasciò la propria terra»

A ribadirlo la presidente provinciale dell'Associazione dei giuliano-dalmati durante le celebrazioni del Giorno del ricordo
IN RICORDO DELLE VITTIME
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«Abbandonare la propria terra per essere italiani significa essere italiani due volte». Così la presidente provinciale di Anvgd (associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) Laura Busecchian, circondata dalle autorità cittadine e da diversi esuli giuliano-dalmati, ha ricordato ieri mattina la tragedia delle Foibe. Furono oltre 5.000 le persone che transitarono nel campo profughi di Brescia, allestito nella caserma Goito. Di queste, circa duemila restarono in città, nelle case Marcolini, nel villaggio Ferrari e in quello di San Bartolomeo.

L'eccidio delle foibe, che costò la vita a 10mila italiani e l'esilio ad altri 350mila, è stato ricordato oggi in città con la deposizione di corone d'alloro nei luoghi simbolo della migrazione: in via Martiri delle foibe, a Sanpolino, al cimitero Vantiniano e a San Bartolomeo.

  • Giorno del Ricordo, la commemorazione in città
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«Dobbiamo essere orgogliosi di Brescia - ha detto il sindaco Emilio Del Bono, affiancato dalla vice sindaco Laura Castelletti, dal presidente della Provincia di Brescia Samuele Alghisi, da Viviana Beccalossi e da Paola Vilardi -, perché, nonostante le diffidenze iniziali, ha sempre accolto, dimostrando intelligenza e sensibilità. La storia non va letta in maniera parziale, basta negazionismi: solo se si dà un volto umano alle vicende si può imparare da esse».

In città, nel pomeriggio altre due manifestazioni di opposto segno hanno avuto luogo in centro storico.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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