Istituti comprensivi, accorpamenti in arrivo
Dovranno abituarsi a viaggiare. Tra i presidi che dirigeranno i nuovi istituti comprensivi che partiranno dall'anno scolastico 2012/ 2013 c'è chi si occuperà di nove scuole diverse, come nel caso degli istituti di Verolanuova, Verolavecchia e Bassano, o addirittura quattordici, spaziando tra Agnosine, Odolo, Sabbio Chiese, Barghe, Bione, Preseglie, Provaglio Val Sabbia. Non male.
È pressoché ultimata la mappa degli accorpamenti amministrativi attraverso i quali nasceranno i nuovi istituti comprensivi bresciani. I Comuni della provincia interessati dalla riorganizzazione si sono messi d'accordo per unificare presidenze e segreterie di oltre cento scuole, andando incontro alle esigenze di risparmio stabilite dall'ultima manovra. Almeno, quasi tutti i Comuni.
C'è infatti chi ha lasciato istituti e circoli didattici così come sono, senza accorpamenti. È il caso di Palazzolo, Montichiari e Ghedi. Oppure c'è chi deve ancora mettersi d'accordo su chi andrà a comporre i nuovi istituti comprensivi. Sul Garda, il dibattito è ancora aperto a Padenghe, Manerba, San Felice, Moniga, Polpenazze, Puegnago e Soiano. I centri appartenenti alla Valtenesi non si sono ancora accordati sull'inclusione di San Felice e Puegnago, ragion per cui il discorso è rimandato al 2013.
Oppure ci sono paesi che non sono riusciti a decidere a chi sarebbe dovuta spettare la sede della presidenza, come Borgo San Giacomo, Quinzano e San Paolo. Sempre in tema di Comuni bassaioli, c'è un nucleo di indecisi che conta però di chiudere il cerchio entro breve. Gambara, Gottolengo e Fiesse, già con le idee chiare, attendono solo che Pavone Mella, Cigole, Pralboino, Milzano e Seniga stabiliscano in che modo aderire al nuovo istituto comprensivo.
L'ultima pratica arrivata sul tavolo dell'assessore provinciale all'Istruzione Aristide Peli, che con l'Ufficio scolastico provinciale sta coordinando gli accorpamenti, è relativa a Offlaga e Manerbio. La delibera di quest'ultima cittadina è stata approvata solo lunedì sera.
«Conto di riuscire a presentare la riorganizzazione in Giunta la prossima settimana - spiega Peli -. L'aspetto più importante è la verticalizzazione della gestione tra materne, elementari e medie. Per quanto riguarda i numeri che gli istituti comprensivi dovranno avere per poter sopravvivere, aspettiamo che il Governo approvi la legge di Stabilità. Le norme sono cambiate tre volte nell'ultimo anno».
I presidi, e il personale amministrativo, dovranno imparare a gestire scuole diverse e a volte lontane tra loro. Bisognerà trovare accordi sul dove svolgere i consigli d'istituto. Le famiglie dovranno abituarsi ad iscrivere i figli in segreterie fuori dal proprio paese d'abitazione. Mentre per gli alunni non dovrebbe cambiare niente. Per ora. Perché l'accorpamento amministrativo è partito. E ci sono scuole «di confine» in cui il numero di iscritti è così esiguo da non poter escludere, nei prossimi anni, accorpamenti tra istituti. Un capitolo, questo, su cui il territorio è particolarmente sensibile e sul quale le istituzioni cercano di muoversi con cautela. Ma che non è detto sia possibile rinviare in eterno.
Emanuele Galesi
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