Iscrizioni: i bresciani scelgono gli istituti tecnici
Più tecnici, meno umanisti, in una provincia da sempre vocata all’industria. Da settembre, infatti, in controtendenza con la media nazionale - che vede il liceo prendersi più della metà dei nuovi iscritti, facendo registrare una crescita anche per il classico - l’Arnaldo perderà una sezione. Non saranno più 7 ma 6 le classi iniziali.
Di contro, l’istituto Castelli vedrà salire da 20 a 22 le classi prime, con l’arrivo di 420 nuovi alunni. Anche nella succursale Moretto si profila una buona tenuta, per l’ambito dell’istruzione professionale che in Italia è, viceversa, ancora in calo: dal 17,6 al 16,5%.
L’anomalia bresciana, che vede primeggiare gli istituti tecnici rispetto ai licei, non è un dato nuovo. In provincia di Brescia, se liceo dev’essere, che sia delle scienze applicate. Un chiaro esempio è il numero delle richieste di iscrizione che puntualmente piovono sullo scientifico Leonardo, costretto a riorientare decine di ragazzi in fase di passaggio agli studi superiori.
Difficoltà analoghe si riscontrano all’istituto Lunardi, che per ragioni di spazio non può andare oltre le 360 nuove unità e si trova a fronteggiare ben 477 domande (ancora in crescita) per i suoi corsi a indirizzo commerciale e linguistico.
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