Ipotesi quarta dose a tutti gli over 60: una platea di oltre 280mila bresciani

Resta valida la raccomandazione di aprile per le persone con più di ottant'anni, di ricevere un secondo vaccino di richiamo
DOSE BOOSTER GLI OVER 60
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«Anche le persone tra i 60 e i 79 anni e le persone vulnerabili dal punto di vista medico di qualsiasi età dovrebbero ricevere una seconda dose booster (la quarta dose, ndr) di vaccino contro il Covid se i tassi di infezione aumentano». A sostenerlo è Marco Cavaleri, responsabile della strategia per i vaccini dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema).

Nel Bresciano, i potenziali «candidati» sono oltre 283mila (fascia 60-79 anni), ai quali devono essere detratti i 3.124 fragili over 60 già vaccinati con la quarta dose. Nei circa 95mila over 80, se si escludono gli ospiti delle Rsa, la copertura vaccinale è del 23%.

«La raccomandazione di aprile per le persone con più di 80 anni - aggiunge - resta valida: dovrebbero ricevere un secondo vaccino di richiamo, quarta dose». Raccomandazioni che si aggiungono a quelle delle autorità sanitarie italiane: il ministero della Salute, nello specifico, ha avviato una campagna di sensibilizzazione verso la quarta dose. Ricordiamo che nel Bresciano, se si escludono gli ospiti delle Rsa che hanno una copertura del 96%, solo il 23% delle persone per le quali era raccomandata l’ha effettuata.

Si cercano soluzioni nell’immediato, ma si guarda a quello che accadrà in autunno. «A seconda dei dati che riceviamo dal mondo della ricerca, per gli anti-Covid potremmo essere in grado di muoverci verso un quadro simile ai vaccini per l’influenza, che non richiede la presentazione dei dati clinici prima dell’approvazione dell’aggiornamento annuale. Le discussioni tra gli esperti sono in corso - spiega Cavaleri -. Avremo bisogno di un’evidenza reale per comprendere l’impatto che l’aggiornamento dei vaccini ha sulla protezione delle persone dal contagio e dall’evoluzione grave della malattia in autunno e in inverno».

Vaccini aggiornati

Ancora: «I dati preliminari degli studi clinici indicano che i vaccini mRna adattati che incorporano un ceppo della variante Omicron possono aumentare ed estendere la protezione, se usati come richiami. I vaccini bivalenti mRna che combinano due ceppi di SarsCoV2, uno dei quali è un ceppo Omicron, sembrano offrire una risposta immunitaria ancora più ampia. I vaccini che includono altre varianti potrebbe anche essere presi in considerazione per l’uso come richiamo se i dati degli studi clinici mostreranno un livello adeguato di neutralizzazione contro Omicron e altre varianti preoccupanti».

In autunno ci saranno altre novità, come l’autorizzazione per il vaccino anti Covid anche ai bambini dai sei mesi in su. Ancora Cavaleri: «Stiamo già valutando la richiesta per il vaccino Spikevax di Moderna e speriamo davvero di arrivare molto presto a una conclusione».

Intanto, l’aumento dei numero di contagi e di persone bloccate a casa con la Covid sta riaccendendo un seppur flebile interesse verso le vaccinazioni. Mercoledì le somministrazioni in Lombardia sono state 4.294, di queste 1.701 quarte dosi agli over 80. In lievissimo aumento rispetto al giorno precedente, quando il totale era pari a 3.845, con 1.540 dosi agli over 80. Ieri in provincia di Brescia sono stati effettuate 602 vaccinazioni: 25 prime dosi, 12 seconde dosi, 221 terze dosi e 344 quarte dosi.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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