«Io, minacciato di morte sul web per le leggi sulla caccia»

La denuncia del consigliere leghista in Regione Floriano Massardi, vittima di intimidazioni sui social
Il consigliere regionale Floriano Massardi con Matteo Salvini
Il consigliere regionale Floriano Massardi con Matteo Salvini
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Insulti di ogni genere, perfino minacce di morte sul web. Dopo la disavventura del pasticciere bresciano Iginio Massari, vittima di commenti degli hater, stavolta il destinatario è il vicecapogruppo della Lega in Regione Floriano Massardi. «In questi giorni, sui social, si sta attuando un vero e proprio attacco nei miei confronti - fa sapere Massardi. - Commenti pesantissimi, frasi offensive, intimidazioni».

Quel che non viene perdonato, al consigliere bresciano, è di essere tra gli autori delle nuove norme sulla caccia recentemente approvate dal Pirellone. «Un lavoro di cui sono orgoglioso - sottolinea. - Alcuni dei cambiamenti realizzati erano attesi da vent’anni. Io rispetto le opinioni di tutti, ma questi "leoni da tastiera" che mi hanno preso di mira, oltre a comportarsi vigliaccamente e al di là di ogni limite accettabile, dimostrano di non aver neppure letto le normative che dicono di disapprovare. Sono stato accusato, ad esempio, di aver introdotto la caccia alla volpe in Lombardia, quando ho semplicemente consentito di prorogare di un mese, rispetto a quanto già avviene, la possibilità di cacciare questo mammifero in montagna, allo scopo di evitare una proliferazione assai dannosa. Oppure - continua - mi si rimprovera di aver voluto mettere un’arma in mano ai minori, quando ho soltanto dato modo ai diciasettenni di sostenere gli esami di licenza venatoria, fatto salvo che per sparare dovranno comunque aver raggiunto la maggiore età».

Accuse ingiustificate, insomma, e mosse, come spesso accade sui social, senza neppure verificare se corrispondano a verità. In più, ed è la cosa più grave, accompagnate, lo si diceva, da ingiurie e minacce. «Sono molto amareggiato - commenta Massardi, - anche se rimango convinto che tutto quest’odio dispensato a piene mani lasci il tempo che trova. Di certo non mi faccio intimidire. Sono indeciso - aggiunge - se denunciare quanto avvenuto all’autorità giudiziaria, perché non vorrei dare troppa pubblicità a chi di sicuro non la merita. Vedremo. Chiederò un risarcimento economico, da devolvere in beneficenza».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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