Insegnante fermato in Nepal: attesa per le scelte delle autorità locali

L’ambasciatore Vincenzo De Luca a New Delhi ha parlato con la famiglia di Tiziano Ronchi e ha assicurato: «Sta bene»
Il bresciano Tiziano Ronchi, 27 anni - Foto tratta da Facebook
Il bresciano Tiziano Ronchi, 27 anni - Foto tratta da Facebook
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Dal consolato italiano a Calcutta viene espresso «moderato ottimismo». La famiglia di Tiziano Ronchi spera e nel frattempo si chiude nel silenzio. In attesa di una svolta positiva. «Non abbiamo novità. Aspettiamo la Farnesina» si limita a dire Nuccia Gatta, la mamma del docente bresciano dell'Accademia Belle Arti Santa Giulia, trattenuto in Nepal dallo scorso 5 marzo con l'accusa di aver raccolto dei resti archeologici vicino al tempio induista di Taleju a Bhaktapur, cittadina a 13 chilometri da Kathmandu.

Le accuse

Oggi scadono i cinque giorni di detenzione ulteriori disposti venerdì scorso, dal dirigente del Dipartimento Archeologico del Nepal nei confronti del docente che era partito dall’Italia il 31 gennaio e sarebbe dovuto rientrare il 6 marzo. Il console generale, il bresciano Gianluca Rubagotti, anche ieri, come già fatto domenica, ha incontrato Tiziano Ronchi, che è ricoverato in stato di fermo in ospedale, dove è stato trasferito, «anche grazie a un certificato medico della psicologa che lo segue in Italia», per evitargli nuovi choc derivanti dalla pesante detenzione nelle carcere nepalesi. Le sue condizioni psicofisiche stanno migliorando, dopo che il 27enne aveva accusato un attacco di panico in cella. «Ora gode di buona salute» assicurano fonti diplomatiche.

Il tempio induista di Taleju, in Nepal
Il tempio induista di Taleju, in Nepal

L'ambasciatore italiano a New Delhi Vincenzo De Luca si è personalmente messo in contatto nel tardo pomeriggio di ieri con la famiglia di Tiziano Ronchi, rassicurando i genitori del 27enne e confermando loro che il figlio è assistito da un legale che sta dialogando con le autorità nepalesi che a breve dovrebbero chiudere le indagini. Da capire quale sarà l’esatta contestazione mossa dalla polizia del Nepal, che inizialmente aveva accusato Ronchi del furto di una statuetta all’interno del tempio, poi di aver sfregiato un’opera con un coltellino e infine di aver raccolto dei frammenti in legno ritenuti sacri.

I diplomatici italiani sono convinti si tratti «di un grande fraintendimento». E si aspettano che il bresciano possa essere rilasciato entro pochi giorni.

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