«Infuriato sì, ma non sono un violento»: parla il tassista
«"Tassista infuriato"? Sì, e lo sono ancora». Non con i vigili, però: «È la terza volta che subisco danni all’auto senza riuscire ad ottenere risarcimenti: sono esasperato».
L’abito da «aggressore» di agenti di Polizia locale che si è trovato cucito addosso la scorsa settimana gli va stretto: «In 16 anni di lavoro non mi è mai capitato niente di simile: ho sbagliato, ho chiesto subito scusa», dice.
Protagonista di una colluttazione all’ora dell’aperitivo e vicino alla Loggia lo scorso 27 settembre, il tassista 42enne chiarisce il contesto del «diverbio» particolarmente acceso con alcuni agenti della Locale, degenerato in uno scontro fisico: «Un ragazzo in bici mi era venuto addosso, causandomi dei danni all’auto - spiega - ma non aveva la minima intenzione di rimediare. Ho iniziato a discutere con lui: a quel punto sono intervenuti gli agenti. Ero furibondo e ho avuto una reazione eccessiva».
Nelle immagini riprese dai passanti si vedono i vigili tentare di bloccare l’uomo che oppone resistenza,. Dopo alcuni istanti intervengono altre pattuglie: il tassista viene quindi ammanettato e portato al comando della Locale. Per il 42enne è scattata la denuncia a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, ma non rischia la licenza.
Non giustifica la propria esplosione di rabbia, ma tenta di inserirla in una cornice più ampia dei pochi secondi ripresi dai telefoni dei testimoni e finiti sul web. «Capita, e non di rado - aggiunge il tassista - di confrontarci con passeggeri alterati, che a volte rifiutano persino di pagare la corsa. A questi episodi si aggiungono i danni non risarciti: a me è successo in ben due occasioni, prima di questa».
Certo,ribadisce, «gli agenti hanno fatto il loro dovere. Io ho sbagliato a reagire ma non li ho aggrediti: ho resistito al fatto che loro mi volevano ammanettare, quando non pensavo di avere fatto niente di male».
Il tassista conclude: «Resta l’amarezza per l’ingiustizia di chi se n’è andato senza essere punito, dopo avere provocato dei danni. Lui, come altri prima di lui: servirebbe la certezza della pena».
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