Infortuni sul lavoro nel Bresciano, già quindici lutti dall’inizio dell’anno

Sciopero di otto ore nell'azienda di Borgo San Giacomo dove ieri si è registrato l'incidente in cui è morto Mohamed Chahir
MUORE DAVANTI AI COLLEGHI
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Quella delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro nella nostra provincia è un’emergenza continua, una piaga che non si riesce a curare. Dall’inizio dell’anno sono ben quindici le persone che hanno perso la vita nel Bresciano. Ieri, a perdere la vita a Borgo San Giacomo, è stato il 28enne Mohamed Chahir, che lavorava nel paese della Bassa da soli cinque mesi, assunto da una cooperativa. Oggi l'azienda resta chiusa per uno sciopero di otto ore, indetto proprio per  manifestare il disagio provocato dall'ennesima tragedia sul lavoro. 

I precedenti 

Solo il 16 luglio si è registrata un'altra morte bianca. La vittima si chiamava Kante Demba. L’uomo, un sessantenne di origine senegalese, guidava per la Germani uno dei mezzi che portava via la terra di scavo dal cantiere Tav di Calcinato. Il suo camion, nell’alzare il ribaltabile, ha agganciato i cavi della media tensione. L’autista non si è reso conto di quanto stava accadendo e ha proseguito nelle manovre, sempre con i cavi attaccati al cassone. Quando Kante è sceso e ha toccato il mezzo la scarica lo ha investito. Dopo un’ora di tentativi di rianimarlo, non si è potuto fare altro che constatare il decesso.

Di lavoro dunque si continua a morire. Anche se va detto che i lutti sono in lieve calo rispetto al 2021 (erano state registrate 17 vittime nei primi cinque mesi).

In aumento gli infortuni 

Ma di lavoro si soffre e ci si ammala anche. Sempre di più. Lo dimostrano i dati Anmil, davvero impressionanti. Da gennaio a maggio gli infortuni sono cresciuti addirittura del 72%: ne sono stati denunciati 9.540, quasi quattromila in più rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. A mancare, come hanno lamentato più volte i sindacati, è la cultura della sicurezza: servono un’adeguata formazione e più controlli nelle aziende da parte degli ispettori. E di certo anche la precarietà non incide favorevolmente, anzi.

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