Indirizzi troppo lunghi sulle buste, niente posta al quartiere Abba
Un indirizzo considerato troppo lungo dal sistema di «postalizzazione» ha comportato svariati disguidi per alcuni cittadini residenti nel quartiere Cesare Abba che, nonostante la richiesta di rinnovo della tessera sanitaria con annesso il codice fiscale, non si vedevano recapitare il documento alla propria abitazione. Una problematica che gli uffici comunali della zona Ovest hanno segnalato anche al Consiglio di Quartiere di Urago Mella che, a sua volta, ha contattato l’assessorato competente per avere delucidazioni.
Troppi caratteri
Sulle buste non risulta scritto per esteso l’indirizzo, ma solo una parte, senza ad esempio la specifica che si tratta del quartiere Cesare Abba, per una questione di lunghezza e di estensione dei caratteri che vengono utilizzati dai sistemi informatici nel compilare il luogo di destinazione. La problematica è nota ai Servizi demografici e anche alla Toponomastica, anche se il Comune non ha né competenza né responsabilità al riguardo.
Come spiegato dall’assessore Federico Manzoni, la partita è in capo all’Agenzia delle Entrate. «Hanno cambiato i criteri con cui vengono scritti gli indirizzi, seguendo standard che valgono a livello nazionale - ci ha riferito il vicesindaco -. Il problema è sorto però per Brescia che ha diversi villaggi e quartieri i cui nomi devono essere specificati per intero.
La segnalazione
L’Agenzia delle Entrate ha stipulato un contratto di postalizzazione che blocca l’indirizzo dopo un certo numero di caratteri e quando si devono specificare i nomi di quartieri come Cesare Abba, l’indirizzo resta monco, o viene sistemato in modo artigianale. Come Comune stiamo sollecitando le Entrate di Brescia e quella nazionale per trovare una soluzione, che potrebbe consistere nel cambiare il contratto di postalizzazione. In questo modo i documenti richiesti arriverebbero a destinazione».
La segnalazione era partita qualche tempo fa da alcuni cittadini che abitano al quartiere Abba e che avevano richiesto una nuova tessera sanitaria, che non vedendosela recapitare a casa avevano chiesto informazioni. E hanno poi appurato che l’indirizzo sulle buste risultava mancante di una parte determinante.
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