Incubo furti e ronde a Lamarmora: «Ora abbiamo paura», scatta la petizione
La strada buia è una complice preziosa, specie per gli appostamenti. Poi, ci sono le ronde: prevalentemente avvengono in sella alle biciclette, così da avere il tempo necessario per ispezionare per bene l’ambiente, ma senza rischiare di essere raggiunti da chi se ne accorge. Uno schema consolidato, testato e - soprattutto - finora efficace. «Qui tutti abbiamo subito furti, alcuni di noi anche tre o quattro volte. Non ne possiamo più, siamo in una situazione insostenibile e, nonostante le segnalazioni, nessuno fa nulla».
A «non poterne più» dei continui saccheggi e dei relativi danni sono i residenti del quartiere Lamarmora, a partire da chi risiede in via Astolfo Lunardi. Un tormento che adesso si sta trasformando in una raccolta firme per presentare una petizione direttamente a Palazzo Loggia. L’obiettivo: «Vogliamo sentirci al sicuro e sapere che lo sono anche i nostri figli e le nostre figlie» scandisce Franco Baiguera, che si è fatto portavoce di un malcontento finora sottoscritto da oltre cento residenti della zona, un elenco che - specifica - «di sicuro si allungherà nell’arco di poco tempo».

La paura
L’ultima volta - dopo una decina di colpi messi a segno - risale a sole due settimane fa, ma è andata in porto solo a metà: i ladri hanno scavalcato il cancello ma mentre forzavano una veranda un vicino ha sventolato la mazza. Una scena da film. «Siamo davvero disperati: per fortuna i malviventi si sono spaventati e sono fuggiti», abbandonando il borsone che avevano con sé e che conteneva gli «strumenti da lavoro», alias: sega circolare e piede di porco. «Abbiamo fatto in questi anni decine di denunce, abbiamo anche installato le telecamere private» raccontano i residenti. A essere prese di mira non sono solo le abitazioni: «I saccheggi avvengono anche nei garage, dove entrano per rubare le gomme e i cerchioni delle auto, ovviamente questo trattamento è riservato anche alle vetture parcheggiate lungo la strada».

Qualcuno ha persino pensato di vendere casa e di trasferirsi. Altri hanno aggiunto un cane da guardia allo stato di famiglia. Altri ancora cercano di coordinare ingressi e uscite dalla propria abitazione per non ritrovarsi soli. C’è chi ha paura, chi costantemente guarda le immagini catturate dalle telecamere private attraverso il proprio cellulare anche mentre si trova al lavoro, chi in estate non si permette più di sfruttare il giardino. «Ci sentiamo in trappola a casa nostra, mia figlia ha paura ad uscire e ad entrare da sola». Perché l’altro grande timore è quello delle aggressioni.

Le richieste
Ecco perché il gruppo di cittadini ha deciso di prendere in mano la situazione e di raccogliere le firme: «Chiediamo al Comune solo di fare tutto ciò che è possibile e che finora non abbiamo visto». Cioè? «Innanzitutto l’illuminazione delle strade e poi il controllo e il presidio del territorio o almeno l’installazione di telecamere di videosorveglianza. Sarebbe utile utilizzare anche il daspo urbano, perché - spiegano gli abitanti di via Lunardi - anche quando viene preso, un ladro è fuori dopo qualche ora. E torna».
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