Incidenti stradali: la scienza a servizio della prevenzione

Firmato in Prefettura un protocollo d’intesa: all’Università il compito di analizzare i dati
INCIDENTI STRADALI, APPROCCIO SCIENTIFICO
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Studiare gli incidenti stradali attraverso un approccio scientifico («primo esperimento in Italia»), con l’applicazione di un metodo analitico dei dati, che consenta di incrementare gli strumenti di prevenzione.

Con questo scopo è stato sottoscritto in Broletto il Protocollo per la prevenzione dell'incidentalità stradale, cui hanno aderito la Prefettura, il Tribunale di Brescia, l'Università Statale, Provincia, Comune di Brescia, Associazione comuni bresciani e Anas. Il progetto è nato da una proposta del rettore dell’Università degli Studi, Maurizio Tira, che ha offerto alle istituzioni la collaborazione e il know how del Ditacam, il dipartimento di ingegneria civile, architettura, territorio, ambiente e matematica della Statale, il cui compito sarà quello di analizzare i dati sull’incidentalità nella nostra provincia, elaborare uno studio scientifico e sottoporlo agli Enti proprietari della rete stradale.

«Attraverso il fenomeno patologico degli incidenti stradali - ha spiegato Tira - cerchiamo di capire come si può ripianificare la viabilità e la mobilità in generale, ma anche l’assetto del territorio».

Dal 2010 in prefettura esiste l’Osservatorio per l’incidentalità stradale, realizzato in attuazione di una direttiva del ministero dell’Interno, che ogni anno elabora un quadro di sintesi delle specifiche relative agli incidenti stradali mortali e di quelli cui conseguono lesioni con prognosi riservata.

Tra le novità principali del protocollo sottoscritto ieri in prefettura c’è senz’altro la possibilità, per l’università, di usufruire di dati prima non disponibili. Si tratta, in particolare, delle consulenze tecniche inserite neri procedimenti giudiziari già definiti che, in forma anonima, il Tribunale di Brescia consegnerà alla prefettura, che poi metterà a disposizione dell’Univerisità.

La possibilità di accedere non solo a dati statistici, come avvenuto fino ad ora, ma anche alle perizie tecniche e ai verbali degli organi che rilevano gli incidenti è l’aspetto innovativo del protocollo. Alla firma ha aderito anche l’Anas che, come Comuni e Provincia, si è impegnata, valutati i risultati dello studio, ad adeguare le infrastutture ai criteri della sicurezza.

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