Inchiesta Covid, Fontana atteso a Brescia per l'interrogatorio il 12 luglio
È stato fissato per il prossimo 12 luglio davanti al Tribunale dei Ministri a Brescia l'interrogatorio del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, indagato, con altre persone per epidemia e omicidio colposi nell'inchiesta della procura di Bergamo sulla gestione della prima ondata di Covid in Val Seriana.
A chiedere di essere ascoltato è stato lo stesso governatore, assistito dagli avvocati Jacopo Pensa e Federico Papa. Lo scorso 7 giugno, sempre il Tribunale dei Ministri ha archiviato le posizioni dell'ex premier Giuseppe Conte e dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza, tra i 19 indagati nell'inchiesta. Manca la prova, avevano ritenuto i giudici, che l'istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro avrebbe potuto evitare oltre 4 mila morti. E il nesso di causalità tra decessi e l'assenza di una misura per isolare i due comuni è «una mera ipotesi teorica sfornita del ben che minimo riscontro», così come è impensabile ritenere che il piano pandemico del 2006, non applicato, fosse adeguato per affrontare la situazione di emergenza che era «di assoluta novità».
Anche la posizione di Fontana, come quella di altri 12 indagati, tra cui l'ex assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera, i tecnici Agostino Miozzo, Silvio Brusaferro e Claudio D'Amario e l'ex capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, è stata trasmessa di recente, per una questione procedurale, al Tribunale dei Ministri, che dovrebbe decidere entro il 18 luglio. I giudici si pronunceranno dopo aver ricevuto le conclusione Procura bresciana, che aveva già chiesto l'archiviazione per Conte e Speranza, anche loro interrogati nel procedimento.
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