Inchiesta Covid, archiviata la posizione del governatore Fontana
Il tribunale dei ministri di Brescia ha archiviato la posizione del Governatore lombardo Attilio Fontana, coinvolto nell’inchiesta per la gestione della prima fase della pandemia e in particolare per il resto di epidemia colposa e per la mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana.
Oltre a Fontana, i giudici hanno archiviato tutte le altre posizioni in relazione agli stessi reati, mentre hanno disposto la trasmissione degli atti alle procure competenti territorialmente per il reato di omissione d’atti d’ufficio in relazione alla mancata applicazione del piano pandemico, per l’ex assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e l’allora dg della Sanità Luigi Cajazzo. Stessa sorte per l’ex capo della protezione Civile Borrelli e i tecnici del Cts D’Amario e Brusaferro.
I giudici
L'impianto accusatorio, si legge nelle motivazioni dei giudici del Tribunale dei Ministri di Brescia, «non è supportato neppure dalla consulenza Crisanti», microbiologo, senatore Pd e consulente dei pm di Bergamo, e si riduce «a nulla più che a una congettura priva di basi scientifiche».
Il presidente Fontana «ha correttamente fornito al governo i dati a sua disposizione» considerando anche che la competenza di adottare provvedimenti restrittivi come la zona rossa «era, in prima battuta, del presidente del Consiglio». Che al tempo era il leader del M5s Giuseppe Conte: le accuse nei suoi confronti e dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza erano già state archiviate nei mesi scorsi per «insussistenza dei reati» contestati.
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