Inceneritore, fumata nera tra Sel e A2A

Donatella Albini: «Col blackout quante emissioni?». L'azienda: «Escludiamo che le diossine siano fuori norma».
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Sulle emissioni dal termoutilizzatore di Brescia avvenute mercoledì scorso a seguiti di un black out, il consigliere comunale e capogruppo del Sel in Loggia, Donatella Albini, ha presentato una interrogazione a risposta orale indirizzata al sindaco Adriano Paroli.

«Dato il black out energetico avvenuto nella mattinata di mercoledì che ha abbassato la temperatura di combustione dei rifiuti all'interno del termoutilizzatore di Brescia, provocando l'innalzamento delle emissioni in atmosfera, per circa un'ora, di monossido di carbonio, ossido di azoto, acido cloridrico, ammoniaca, diossine e Pcb; data la provata connessione tra livelli di emissione e tempo di esposizione rispetto alla salute dei cittadini».
Per queste ragioni, la consigliera Albini chiede al sindaco «quali azioni siano state intraprese, nell'immediato, a breve, a medio e a lungo termine, rispetto al controllo della salute dei cittadini esposti al picco delle emissioni; quali provvedimenti siano stati richiesti nell'immediato alla società A2a per la valutazione della funzionalità e della sicurezza dell'impianto; se, data la gravità dell'incidente, ne sia stata data comunicazione all'autorità giudiziaria competente».

Sull'incidente, il chiarimento di A2a attraverso una nota: «La mancanza di connessione dell'impianto alla rete di alta tensione, determinata da un guasto temporaneo esterno al termovalorizzatore, ha fatto immediatamente entrare in funzione i sistemi di sicurezza che prevedono tra l'altro l'interruzione immediata del versamento dei rifiuti nelle caldaie e il completamento della combustione dei soli rifiuti presenti sulle linee di combustione. Le procedure di emergenza prevedono, inoltre, che entrino immediatamente in funzione, al mancare della corrente elettrica, i generatori di energia alimentati a gasolio che alimentano i principali sistemi ausiliari di processo. Questi hanno prodotto, per pochi minuti, il primo sbuffo di emissioni di maggiore opacità (si tengano in considerazioni le particolari condizioni climatiche dell'aria ad elevata umidità relativa). La mancanza momentanea di energia elettrica ha fermato i ventilatori di immissione di aria nelle caldaie di combustione del termovalorizzatore, determinando una temporanea modificazione della composizione delle ridottissime emissioni, peraltro sistematicamente registrate dal sistema di supervisione ed attualmente all'esame dell'Arpa». Ed aggiunge: «Escludiamo, invece, che siano state emesse diossine oltre le norme. Saranno gli Enti di controllo ad esprimere valutazioni in proposito sulla scorta delle registrazioni del sistema di supervisione. Desideriamo peraltro mettere in evidenza l'assoluta trasparenza dell'operato dei tecnici di A2a anche in situazioni di emergenza qual è quella che si è verificata e che è stata risolta con rapidità ed efficienza come i dati di esercizio evidenziano. Tutti i valori delle emissioni, anche dell'arco di tempo in questione, sono noti all'Autorità di controllo che può quindi valutare quanto è accaduto».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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