Incendio fruttivendolo: l’ombra del racket
Qualcuno nella comunità pachistana di Brescia non ha dubbi.
L’incendio di un negozio di ortofrutta di martedì 24 luglio in via Crotte in città sarebbe da ricondurre a tentativi di estorsione ai danni di negozianti stranieri. Accuse precise e circostanziate che alcune delle persone coinvolte, probabilmente vicine ad altre vittime delle richieste di «pizzo», avrebbero messo nero su bianco chiedendo di essere formalmente sentiti dalle forze dell’ordine.
La notte tra il 23 e il 24 luglio qualcuno, dopo aver danneggiato una finestra sul retro, ha lanciato un congegno incendiario dentro il negozio e appiccato l’incendio.
Dalla Questura viene mantenuto il più stretto riserbo sulle indagini ma è evidente che specifici accertamenti e riscontri su quanto raccontato dalle vittime del danneggiamento e da altre persone coinvolte nella vicenda sono ancora in corso.
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