Inaugurato l’anno del Collegio Lucchini, campus dell'innovazione

Il collegio cittadino ospita universitari e dottorandi: l’obiettivo è formare menti aperte e critiche
I TALENTI DEL COLLEGIO LUCCHINI
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Il Collegio Lucchini di via Valotti non ha mai chiuso durante la pandemia, nemmeno nei mesi del lockdown. Anzi, è stato il luogo sicuro in cui gli stessi ragazzi hanno chiesto di poter rimanere, pur nel mezzo di un’esperienza drammatica. Ora è il momento di «guardare al futuro», com'è stato rilevato dalla direttrice Carla Bisleri nella tradizionale cerimonia di apertura del nuovo anno del Collegio universitario di merito Luigi Lucchini.

Dal novembre 2012, quando iniziò l’attività, il Collegio, voluto dall’Università degli studi di Brescia e dalla Fondazione Lucchini, è stato riconosciuto dal Miur entrando a far parte dei 53 Collegi di Merito italiani. Al momento vi risiedono 46 studenti universitari e 6 dottorandi: 52 giovani, di cui il cui 20% proviene da Paesi stranieri, che frequentano Medicina e chirurgia, Ingegneria, Professioni sanitarie, Economia e Giurisprudenza.

«È stato - ha osservato il presidente della Fondazione Collegio Universitario, Mario Gorlani - un anno difficile, dove il Collegio si è rivelato un’importante occasione di condivisione e sostegno reciproco. Un ambiente dove non si incontrano solo giovani con un ottimo curriculum universitario, ma si investe sulle soft skills, capacità trasversali che vanno oltre la formazione accademica».  Il Collegio è pieno e «stiamo attendendo gli ultimi dottorandi in arrivo - ha riferito la direttrice Bisleri -. I giovani hanno sempre più bisogno di vicinanza e di cura, è una delle dimensioni che ispirano la carta del Collegio, che ha lo scopo formare ad una mente aperta ed una coscienza critica. Ci distinguiamo per una progettazione internazionale, per il dinamismo dell’innovazione e la dimensione globalizzata».

«Per noi questo è il campus dell’innovazione di Brescia, uno dei cuori pulsanti della ricerca scientifica - ha commentato il rettore di Università di Brescia, Maurizio Tira -. Siamo ad un passo dall’entrare nel gotha dei collegi di merito di tutta Italia e si discute in questi giorni il piano attuativo con progetti di espansione per 40 milioni di euro in quest’area».

Gli studenti

I valori del Collegio sono confermati dagli stessi ospiti: «Per noi  vivere in una comunità internazionale - ha detto Giaele Ronchi, rappresentante eletta dagli studenti - è un modo per rispondere all’invito del presidente della Repubblica a non fermarci, non scoraggiarci e a prendere il nostro futuro perché soltanto così lo potremo donare alla società». La lectio. Momento clou della mattinata, cui hanno partecipato numerose autorità, è stata la lectio magistralis del prof. Paolo Magri, rettore dell’Ispi e docente di Relazioni internazionali all’Università Bocconi, introdotto da Giancarlo Provasi, sul tema «Ricostruire il futuro? Scenari geopolitici mondiali». Lo studioso ha analizzato i fenomeni di transizione in corso (lo spostamento dell’asse geopolitico dall’Europa verso i Paesi asiatici, il quadro economico caratterizzato dall’inflazione incombente, la rivoluzione green…).

«Oggi le cose vanno molto meglio - ha osservato -, stiamo uscendo dalla pandemia, ma rimangono altri problemi sotto traccia che non si auto risolvono». «Fantasmi del passato» che prendono concretamente corpo nei venti di guerra spiranti con la crisi ucraina. «Cosa abbiamo imparato? Che ci sono sistemi che producono leader forti nel breve periodo, anche se destinati a fallire, mentre le nostre democrazie che si reggono sul consenso sono più deboli.

Soprattutto, che bisogna cogliere la complessità delle relazioni con cui si analizza qualsiasi scenario. Siete fortunati - conclude lo studioso rivolto ai giovani - ad essere in un luogo come questo che ha tra i pilastri proprio l’internazionalizzazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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