Inaugurato il festival che crea un dialogo tra Brescia e la cultura skate
Un entusiasmo che non è stato frenato neanche dalla pioggia che cadeva sulla città quello respirato queso pomeriggio al Mo.Ca. durante l’inaugurazione del festival di cultura skateboard «Behind the spot», che sarà ospitato nelle sale del museo fino al 3 settembre. L’evento, organizzato dall’associazione Rest in chill grazie all’aiuto di alcune realtà del territorio a target giovane come Line culture e Lower Manhattan, è stato patrocinato dall’Amministrazione comunale nell’ottica di un’apertura ai giovani e a nuovi linguaggi e culture da parte della città. All’interno del calendario del festival ci saranno vari talks sul tema, una mostra fotografica - inaugurata ieri e che racconta il viaggio di dodici skater attraverso gli storici spomenik della ex Jugoslavia - e anche l’opportunità di provare l’esperienza sullo skateboard. Nel giardino del museo è stata infatti montata una rampa, dove tutti gli interessati potranno - in totale sicurezza e con appositi controlli - fare un giro sullo skateboard dalle 16 alle 19.30 e nella mattinata di giovedì.
«Il fenomeno degli skater è molto interessante - ha commentato la sindaca Laura Castelletti, presente all’inaugurazione -. A volte suscita giustamente lamentele quando non vengono rispettate determinate regole, ma nasconde una cultura preziosa e molto presente nella nostra città». Sono oltre un centinaio i giovani skaters presenti nella nostra città infatti, come hanno raccontato gli esponenti di Rest in Chill. «Vogliamo creare un punto di contatto e di dialogo tra noi e la città - ha spiegato il presidente Federico Trivella -. "Skateare" per la città significa vivere lo spazio urbano da un altro punto di vista, ammirandone la bellezza e dandole nuova vita. Brescia ha tantissimi spots interessanti dove è possibile dilettarsi in questa attività ed è una città molto riconosciuta in questo ambito. Vogliamo attirare più persone possibili a questa mostra e al festival in general: sia gli appassionati che i semplici curiosi».
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