In un anno sono morti quasi 200 ciclisti in Italia, tre nel Bresciano

L'Osservatorio del portale Sicurezza stradale stila il bilancio 2023: quasi la metà delle vittime aveva più di 65 anni
La bicicletta travolta dall'auto - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
La bicicletta travolta dall'auto - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Osvaldo Romano è morto il 30 gennaio 2023, investito mentre era in sella alla sua bicicletta lungo la rampa della tangenziale Ovest che porta in via Milano. Aveva 83 anni.

A Prevalle, il 19 luglio, un 53enne di origine indiana è stato investito accidentalmente lungo via Manzoni dalla moglie, che lo stava seguendo in auto insieme alla figlia: non è sopravvissuto alle ferite.

Ad agosto, l'11, la 27enne britannica Susannah Lucy Boddie è caduta accidentalmente dalla biciletta perdendo la vita sulle di Toscolano Maderno.

Sono le tre persone morte nel corso del 2023 sulle strade bresciane mentre erano in sella alla propria bicicletta.

In Italia

In totale, lo scorso anno, hanno perso la vita lungo le strade italiane 197 cicilisti, un numero molto vicino al bilancio 2022, come ricostruito dall'Osservatorio ciclisti del portale sicurezza stradale.

Luglio è stato il mese peggiore, con 34 decessi, ultimo mese di un trimestre che in totale ha registrato 74 vittime, ben più delle 68 dello stesso periodo dell'anno precedente. Oltre settantacinque ciclisti avevano più di 65 anni.

«I quasi duecento ciclisti morti nel 2023 sulle strade italiane, come se fossero scomparsi tutti i partecipanti al Giro d’Italia di ciclismo, sono lo specchio di una insicurezza che è presente soprattutto nelle città, dove un sempre maggior numero di piste ciclabili costruite dalle amministrazioni comunali a tutela degli utenti, si scontra con la distrazione e l’alta velocità da parte di molti automobilisti - commenta il presidente Asaps, Giordano Biserni -. Questo veicolo va assolutamente più tutelato nelle piccole e grandi città, sempre più congestionate, ma è necessario aumentare la sicurezza con un numero maggiore di divise e di controlli. Occorre poi, lo ribadiamo, che il disegno di legge ora in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati venga approvato con urgenza, temiamo infatti che i lavori parlamentari necessitino di molti mesi, come accaduto con la legge sull’omicidio stradale, considerato che ci sono alcune norme sulla ciclabilità che potrebbero garantire quella sicurezza sempre più richiesta dai ciclisti. L’anno 2024, appena iniziato, dovrà vedere ognuno di noi protagonista nel rispettare le regole sulla strada, per ridurre le croci e i mazzi di fiori che costeggiano molte arterie».

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