In Loggia fervono i lavori del Consiglio comunale dei ragazzi
Si prega di non disturbare: in salone Vanvitelliano fervono i lavori del Consiglio comunale dei ragazzi, il primo del nuovo anno per la baby consigliatura, e l’impegno dei giovanissimi rappresentanti, 50 eletti a fine ottobre da 36 scuole elementari e medie bresciane, è massimo.
Lo si capisce già all’inizio della seduta, tenutasi stamattina in Loggia, quando le due educatrici del Calabrone, che coordinano i lavori, chiamano i piccoli assessori a presentare la carta degli impegni dei consiglieri, stilata dalla Giunta il 16 gennaio. Ci sono: coraggio, ottimismo, responsabilità, “ascoltare”, fiducia, “collaborare”, rispetto, attenzione. Impegni accettati, non senza però ulteriori precisazioni dei consiglieri: «Non si dovrebbe prendere in giro nessuno – è l’aggiunta di uno di loro – per quello in cui crede o la sua nazionalità».
Ma la serietà con cui i 47 eletti presenti ieri vivono questo prima prova di democrazia attiva si vede anche dopo, durante i lavori della seduta, la terza del Consiglio dalle elezioni di ottobre. Su ognuno dei 5 tavoli allestiti nella sala, divisi in gruppi da 10, i ragazzi stanno chini su un cartellone e armeggiano con matite e post-it. Si lavora sulla proposta, approvata dal Consiglio all’unanimità, arrivata da AmbienteParco, di realizzare 5 video, con l’aiuto di un videomaker, su temi e target scelti dai ragazzi stessi.
Per individuare le tematiche dei video, a cui il Consiglio lavorerà fino a maggio, anche con sedute pomeridiane al Mo.Ca., si parte dai contenuti di alcuni articoli della Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (1989): «Non discriminazione» (Art. 2), «Espressione e condivisione delle idee» (Art. 12 e 13), «Accesso alle informazionie» (Art. 17), «Accesso all’istruzione e finalità dell’educazione» (Art. 28 e 29), «Riposo, gioco, art e cultura» (Art. 31). Su ogni post-it ciascuno scrive quando nella sua vita sente che il diritto assegnato al proprio gruppo è rispettato e quando no. Tra i loro appunti, tornano alcune questioni, come il bullismo, le prese in giro per l’aspetto fisico, la volontà di essere ascoltati, di esprimersi e di avere più tempo per giocare (e meno compiti a casa). Pensieri poi sintetizzati in parole chiave, da cui ripartirà la prossima seduta, per estrapolare i temi da rappresentare nei video.
«È importante che fin da bambini e da ragazzi studiate il diritto, per imparare che quando c’è un problema bisogna trovare la risposta più giusta e il mezzo più veloce per arrivarci – dice il presidente del Consiglio comunale “senior” Roberto Rossini ai ragazzi –. Il lavoro che avete fatto oggi è prezioso per capire come si governa una città».
La storia
Il Consiglio comunale dei ragazzi esiste a Brescia dal 2009. I primi furono in Francia nel 1979, ma il format ha poi preso piede rapidamente in tutta Europa e in Italia. A Brescia il Consiglio dei ragazzi ha durata biennale e si riunisce ogni due mesi: prossime sedute a marzo e maggio. Possono candidarsi gli studenti di quarta elementare e di prima e seconda media: un sistema che garantisce la continuità tra percorso scolastico e ufficio di consigliere. Tutto funziona come per i grandi: dopo le elezioni il Consiglio elegge la Giunta, con assessori, presidente e sindaco. La prima cittadina ora in carica è Maria Vittoria Belleri, 9 anni, studentessa dell’Audiofonetica.
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