In discussione il futuro del Cfp Zanardelli

L’impegno del Broletto è di tutelare l’occupazione tanto dei dipendenti provinciali quanto di quelli delle aziende speciali
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Un Consiglio provinciale con più temi in discussione. In cui si è parlato anche di personale, con una bella notizia per i dipendenti e una un po’ più preoccupante per Cfp Zanardelli.

Il presidente Pier Luigi Mottinelli ha informato che la Regione sta incontrando le Province per parlare del personale in forza ai servizi che sono passati per competenza a Milano, ovvero caccia, pesca e agricoltura. «Visto che il Pirellone ha fatto proprie le deleghe senza la nostra condivisione - ha detto perentorio -, i dipendenti non potranno più restare negli uffici provinciali, ma la Regione dovrà comunque attrezzarsi facendo affidamento alle proprie strutture».

Nei prossimi giorni se ne discuterà coi sindacati. Questo gruppo di lavoratori, unito ai pensionamenti e ai trasferimenti ad altri enti dovrebbe garantire a chi resterà di non avere altri problemi di destinazione. 

Per la Polizia provinciale è confermato il nucleo stradale e ambientale, ma sparirà l’ittico venatorio, con gli agenti che saranno compensati nel settore stesso. «Brescia, a livello nazionale, è tra le poche realtà che sono riuscite con coraggio e determinazione a far fronte alla riforma Delrio», ha commentato Mottinelli.

Discorso diverso per lo Zanardelli che, con l’applicazione della legge Aprea, è messo in discussione. L’impegno del Broletto è di tutelare l’occupazione tanto dei dipendenti provinciali quanto di quelli delle aziende speciali: per questo è stata chiesta una fase transitoria di tre anni per adeguarsi alla nuova situazione, che «penalizzerà in misura notevole il centro in termini di concorrenzialità sul mercato».Novità anche per la scuola audiofonetica: la Provincia garantirà i fondi per il 2016-17, ma sarà affiancata dall’Associazione Comuni bresciani, che metterà 70mila euro per due anni attingendo al fondo di solidarietà.

Sul tema del gestore unico, sono confermate le scadenze di settembre: entro il 10 si farà l’assemblea dei sindaci, quindi il Consiglio provinciale per istituire il gestore unico.
Infine il Consiglio ha approvato una mozione che chiede al Governo di bloccare i tagli ai Comuni e ripristinare i trasferimenti: la versione iniziale del documento, presentata dai consiglieri «di opposizione», si riferiva ai soli enti sotto i 5mila abitanti, ma l'aula ha esteso le richieste a tutti.

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