In città drink in libertà vigilata (almeno) fino all’Epifania

Il sindaco Emilio Del Bono firmerà un’ordinanza bis: misure valide nel weekend, Piazze sorvegliate speciali
Clienti in piazzale Arnaldo lo scorso weekend - © www.giornaledibrescia.it
Clienti in piazzale Arnaldo lo scorso weekend - © www.giornaledibrescia.it
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Chi sperava che ottobre archiviasse senza clamore l’ordinanza in vigore ormai da maggio resterà deluso. Niente tana libera tutti, perché «ancora non ci siamo». Anzi: i controlli resteranno, saranno a macchia di leopardo, sorveglieranno da vicino le zone clou (piazze in primis) e - soprattutto - chi «sgarra» rischia una multa tra i 400 e i tremila euro.

La movida rimane non solo «sotto osservazione», ma anche incardinata nelle regole che cercano di mettere un argine al rischio assembramenti che va a braccetto con i tradizionali brindisi in compagnia del fine settimana. Il capoluogo non intende insomma cancellare le misure finora in campo: scaduta, l’ordinanza che modifica orari di vendita e somministrazione di bevande e alimenti nel fine settimana sarà di certo riproposta. L’intenzione del sindaco Emilio Del Bono, infatti, è di vergare un nuovo documento di qui ai prossimi giorni: pirlo, birre e drink continueranno a poter essere consumati solo in «libertà vigilata» fino (almeno) all’Epifania. Sì, feste natalizie incluse.

Le regole. Qualche ritocco ci sarà, ma l’orientamento della Loggia non sarebbe quello di stravolgere il contenuto dell’ordinanza attuale. Le due giornate di restrizioni dovrebbero dunque rimanere venerdì e sabato quando, dalle 20 e fino alle 7 del mattino succesivo, dovrebbe restare vietata la vendita per asporto di qualsiasi bevanda alcolica da parte di tutti gli esercizi pubblici, ristoranti inclusi. Sì, dunque, dopo le 20, alla consumazione di alcolici solo per chi siede ai tavoli. Non dovrebbero subentrare provvedimenti «tagliati su misura». Le nuove regole sancite dall’ordinanza varranno per tutti i locali: da piazzale Arnaldo ai vicoli del Carmine, da piazza Tebaldo Brusato passando per i quartieri. Tutti i bar, i locali, i ristoranti, i negozi di vicinato (minimarket e distributori automatici inclusi) devono esiliare la vendita e la consumazione di bevande d’asporto ogni venerdì e sabato, negli orari indicati, mentre resta la possibilità della consegna a domicilio.

La scelta di stabilire una sorta di coprifuoco per la vendita di alcolici da scolare «in piedi» è solo uno degli aspetti. A finire sotto i riflettori, sul fronte controlli e assembramenti, saranno prevalentemente le piazze e il centro storico. Non è escluso che la Loggia, prima di emanare la nuova ordinanza, voglia attendere il prossimo Dpcm nazionale. Così come tutti gli occhi restano puntati sull’andamento dei contagi legati al Covid-19: se dovesse esserci un picco, le restrizioni potrebbero ripresentarsi ancora più rigide.La movidaLa gestione post lockdown

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