In casa 500 filmati pedopornografici: denunciato 40enne

Rinvenuta anche una piccola videocamera nascosta con la quale si potevano realizzare riprese all’insaputa dei presenti
500 VIDEO PEDOPORNOGRAFICI
AA

Aveva in casa mezzo migliaio di video pornografici con protagonisti minori. Il commissariato Pubblica sicurezza di Desenzano ha indagato in stato di libertà un cittadino italiano di 40 anni, residente a Bovezzo, per il reato di detenzione di materiale pedopornografico.

Alla denuncia si è giunti in seguito a una complessa indagine, culminata con l’esecuzione di un decreto di perquisizione emesso dal Pm Ambrogio Cassiani.

Computer, hard disk esterni, materiale informatico: l’analisi dei supporti ha permesso di accertare la presenza di 500 filmati di carattere pedopornografico che ritraevano adolescenti ripresi in atteggiamenti intimi o durante la consumazione di un rapporto sessuale.

In alcuni video i soggetti ripresi risultavano essere bambini e le scene particolarmente ripugnantiI filmati non sono stati autoprodotti dall’indagato. Il 40enne li ha scaricati dalla rete attraverso appositi programmi di condivisione file.

Molti dei video erano masterizzati su Dvd. Circostanza che rafforza l’ipotesi della destinazione commerciale del materiale, indirizzato ad alimentare il mercato illegale della pedopornografia.

  • Il materiale rinvenuto durante la perquisizione
    Il materiale rinvenuto durante la perquisizione
  • Il materiale rinvenuto durante la perquisizione
    Il materiale rinvenuto durante la perquisizione
  • Il materiale rinvenuto durante la perquisizione
    Il materiale rinvenuto durante la perquisizione

Tra il materiale rinvenuto anche una piccola videocamera, nascosta in una cassa acustica realizzata artigianalmente, vuota all’interno e con un foro attraverso il quale potevano realizzarsi riprese all’insaputa dei presenti.

L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di detenzione di materiale pedopornografico con l’aggravante specifica rappresentata dall’ingente quantità dei video rinvenuti.

Le indagini proseguono per individuare gli acquirenti a cui erano destinati i video in questione nonché per comprendere l’utilizzo del congegno ritrovato. I siti da cui sono stati scaricati i filmati verranno segnalati alla Polizia postale.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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