In bici attraverso l'Italia per ritrovare la speranza: il viaggio di Ugo fa tappa a Brescia

Il 32enne siciliano ha intrapreso il viaggio dopo aver perso il lavoro: «Le difficoltà si affrontano a poco a poco, con serenità e tranquillità»
Ugo Brischetta in piazza Loggia
Ugo Brischetta in piazza Loggia
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Dalla Sicilia alle Alpi e ritorno, in sella a una bici. Ha fatto tappa a Brescia il sorprendente viaggio di Ugo Brischetta, trentaduenne di Piazza Armerina, provincia di Enna, che il 1 luglio è partito dalla sua terra per percorrere in bicicletta l’Italia da sud a nord, con tenda e sacco a pelo nel portapacchi. Non una stravaganza, la sua, ma una scelta nata da una difficile esperienza di vita, la perdita del posto di lavoro a febbraio dopo due anni come interior designer in un’azienda di Perugia.

L’inizio di un periodo di buio, da cui questo viaggio è la via d’uscita: «Dopo il licenziamento – spiega –, sono tornato in Sicilia dove i miei genitori mi hanno dato un grande sostegno morale. Tuttavia faticavo a rialzarmi, vedevo tutto nero. A un certo punto ho capito che dovevo fare qualcosa, mi ero stancato di vivere in questo modo: la bicicletta è sempre stata la mia passione, così l’ho presa e ho cominciato a viaggiare».

Tappe

A ogni tappa, l’annuncio sui social del suo passaggio, con l’invito rivolto ai locali a contattarlo, perché desideroso di fare nuove conoscenze. Un appello postato anche prima del suo arrivo a Brescia (ripartirà questa mattina), sulla pagina Facebook «Sei di Brescia se….», e subito raccolto da molti, alla faccia dell’ormai stantio luogo comune sulla presunta ritrosia nostrana: «Già sul gruppo Facebook mi hanno risposto in tanti, con messaggi di complimenti e incoraggiamento. Con alcuni di loro poi mi incontrerò di persona, non vedo l’ora. C’è anche un ragazzo col quale ho lavorato per alcuni anni a Piazza Armerina».

Tanti i momenti indimenticabili in questo suo viaggio per la Penisola che a ogni chilometro raccoglie incitamenti e accoglienza, come si evince anche dai commenti entusiastici ai post condivisi su Facebook, dal numero altissimo di “mi piace” ricevuti e dalle foto postate che lo ritraggono in momenti conviviali assieme alle persone incontrate. «La cosa più bella sono i sorrisi delle persone. I primi chilometri sono stati duri, perché mentalmente non stavo ancora bene. Poi a poco a poco, incontrando persone e vedendo luoghi, ho cominciato a vedere il cambiamento. Da Aosta ho cominciato a pubblicare post, ottenendo tante risposte: da allora non ho più smesso. Addirittura a volte qualcuno per strada mi riconosce e mi ferma per offrirmi qualcosa o incoraggiarmi».

Difficoltà

Non sono mancate le difficoltà, com’è normale in un viaggio dal sapore epico come questo, per giunta in un paese quale il nostro, non sempre a misura di bici: «In molti tratti le vie ciclabili lasciano un po’ a desiderare, sia per la larghezza che per la qualità del manto stradale. Per non parlare poi di chi ci parcheggia sopra. Ma si affronta anche questo».

Una volta attraversato lo Stretto, Ugo si è diretto a nord passando per la costa ionica fino alla Puglia, per poi virare all’interno all’altezza di Foggia. Da qui ha pedalato nelle regioni centrali fino alla Toscana e poi alla Liguria, da cui ha raggiunto il Piemonte e la Val d’Aosta. Poi la rotta ha virato verso est, fino ad arrivare a Bergamo e Sarnico, ultime tappe prima del suo arrivo di oggi a Brescia.

Ma l’impresa continua, verso il Nord-est, per raggiungere Venezia e cominciare poi il viaggio di ritorno verso la Sicilia, in cui tornerà con tutt’altro spirito da quello con cui è partito: «La bicicletta mi ha aiutato a capire che le difficoltà si affrontano non di petto ma guardandole in modo diverso, a poco a poco, con serenità e tranquillità. Le persone che incontro sono molto ispirate dalla mia storia, e questa è la cosa che mi rende più orgoglioso».

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