In attesa del vaccino autunnale, quarta dose ferma a 1 su quattro

Meno di 25mila persone hanno aderito al richiamo, a fronte di quasi 95mila over 80 e pazienti fragili
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Un virus che riesce sempre a sorprenderci. Credevamo di aver imparato che in estate, con temperature tropicali, la sua diffusione fosse ridotta al minimo. Invece no, non è così. Da una settimana, infatti, viaggiamo con un numero di contagi intorno ai mille (fatto salvo il caso di ieri) e con un indice di contagio che ha raggiunto 1.4. Questo significa che ogni persona può contagiarne un’altra e così via, in quella inquietante progressione geometrica.

Ci sono spiegazioni, certo, a quello che sta accadendo. Da una parte, la circolazione di varianti del virus, quali Omicron B4 e B5 del Coronavirus con indici di contagiosità molto alti e che, ormai, rappresentano oltre la metà dei ceppi virali presenti in Italia. Poi, ad incidere sulla nuova ondata di contagi, è anche l’abbandono di tutte le misure di contenimento non farmacologiche. Basta mascherine: da metà giugno non sono più obbligatorie in cinema, teatri e nei luoghi sportivi al chiuso. Obbligo prorogato fino al 30 settembre sui mezzi di trasporto (aerei esclusi) e fino alla fine dell’anno per gli ospedali e le Rsa. Anche la regola del distanziamento è ormai desueta.

Oltre l’obbligo

Finita l’era degli obblighi, dovrebbe prevalere quella della responsabilità individuale. Anche su questo fronte, tuttavia, la voglia di dimenticare la pandemia ha la meglio. La stanchezza, in realtà, ha iniziato a farsi sentire già nell’ultima fase della campagna vaccinale anti Covid-19, quella che prevedeva la possibilità di vaccinare con la quarta dose gli over 80, i trapiantati, gli immunocompromessi e le persone fragili over 60. Il numero di quarte dosi somministrate nel Bresciano è pari a 24.376. Se si considera che solo gli over 80 aventi diritto sono 94.986, ci si rende conto quanto bassa sia la percentuale di coloro che hanno aderito all’offerta.

Percentuali che erano già scese con la terza dose, ricevuta da 860.054 persone su una popolazione target di 1.228.695, molto lontane da quelle registrate per prima e seconda dose, al di sopra del 90% per molte fasce di età e con un 37% per i bambini dai 5 agli undici anni.

«Grazie alle vaccinazioni e alla minor capacità di Omicron di infettare gli alveoli polmonari, le manifestazioni cliniche della malattia sono meno gravi» ha affermato Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità. Ad un aumento di numero di contagiati, è evidente tuttavia che cresce anche quello di chi sviluppa la malattia. Negli ospedali la percentuale di medici e personale sanitario bloccato a casa dalla positività al SarsCov2 sta mettendo in difficoltà i servizi, già provati dalle restrizioni legate alle assenze per ferie.

Ricoveri in aumento

Cresce, anche, il numero dei ricoverati. Meno in terapia intensiva, proprio per le manifestazioni cliniche meno gravi dell’infezione: a livello regionale l’occupazione dei posti letto in area critica è pari all’1%. Il 27 giugno dello scorso anno la percentuale era del 5%. Aumentano invece i ricoveri per Covid nei reparti di area medica: siamo al 7% di occupazione, a fronte del 4% del giugno 2021.

«Data l’elevata velocità di circolazione virale - avverte Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute - è bene ricordare che si può ridurre il rischio di trasmissione dell’infezione utilizzando mascherine, soprattutto in presenza di grandi aggregazioni di persone, e allo stesso tempo proteggere le persone più fragili e più anziane con un’ulteriore dose booster di vaccino». Insomma, chi è anziano e fragile e non ha ricevuto la quarta dose, è ancora in tempo (informazioni e prenotazioni sul sito prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it).

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L’autunno

E in autunno? «Ci sono decine di vaccini in corso di sviluppo - spiega il microbiologo Andrea Crisanti -. Non usciremo da questa situazione senza un vaccino con una durata più lunga di quelli che abbiamo. Il vero problema è la scarsa durata del vaccino nel tempo, non gli effetti collaterali, che però si moltiplicano quando un vaccino devi darlo tre, quattro, cinque volte. In ogni caso, se si dovrà rivaccinare, avrebbe senso farlo dai 18 anni in su perché bisogna anche limitare la trasmissione».

Sul fronte dei nuovi vaccini, potrebbero esserci delle novità già in agosto. «Ci stiamo preparando a fornire il nostro vaccino booster bivalente a partire da agosto, in vista di un potenziale aumento delle infezioni Sars-CoV-2 a causa delle sottovarianti di Omicron all’inizio dell’autunno». Questo l’annuncio di Stéphane Bancel, Ceo dell’azienda americana Moderna, che fa seguito a quello con il quale sono stati resi noti la settimana scorsa i nuovi dati clinici sul candidato vaccino anti Covid mRna-1273.214, secondo i quali «una dose di richiamo di 50 g del farmaco determina potenti risposte anticorpali neutralizzanti contro le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5».

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