Imprenditore muore 13 giorni dopo il figlio

Se n’è andato a tredici giorni di distanza dalla scomparsa dell’amato figlio Gianmario, Giovanni Busi, imprenditore di Botticino
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Una perdita troppo grande da sopportare, uno squarcio nell’anima impossibile da ricomporre, al punto da spegnere ogni forza. Se n’è andato a tredici giorni di distanza dalla scomparsa dell’amato figlio Gianmario, Giovanni Busi, imprenditore di Botticino. 

Il 91enne era stato ricoverato in ospedale, in seguito a qualche disturbo di salute, proprio nel giorno delle esequie, e lì sarebbe dovuto rimanere poco tempo. Domenica, invece, è sopraggiunto il decesso, probabilmente anche dovuto a tutta la sofferenza patita per Gianmario, a quel dolore che, più dell’età, ha spezzato cuore e forza.

Con la scomparsa di Busi - che nel 1958, fondò la Busi Giovanni Srl, specializzatasi poi in progettazione e fabbricazione di macchine monocilindriche di qualità superiore per la produzione di calze e collant uomo, donna e bambino - Botticino perde una delle figure simbolo dell’imprenditoria tessile (oggi molto ridimensionata dalla crisi economica), uno degli esempi del laborioso comparto della calzetteria che ha portato il comune dell’hinterland nel mondo. «Di lui ci sarebbe davvero molto da dire - è il ricordo dei suoi dipendenti - restituirne la figura, in poche parole, non è affatto semplice.

Era una persona di carattere, buona e generosa. Come il figlio, era molto legato alla sua azienda, e anche agli operai, tant’è che, eccezion fatta per l’ultimo doloroso periodo, era sempre presente in officina, sempre disponibile e pronto a dare una mano, a seguire quanti dovevano imparare, e a impartire indicazioni e consigli». 
I funerali dell’imprenditore, che lascia la moglie Ines, la figlia Catina, la nuora Angiola e i nipoti, sono stati celebrati ieri nella basilica minore Santa Maria Assunta di Botticino Sera. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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