Immigrati: truffa allo Stato, i soldi di Scaroni all’estero

Il processo, che avrebbe dovuto prendere il via oggi, è slittato ad ottobre
Angelo Scaroni
Angelo Scaroni
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Da Roma a Brescia, poi da Milano alla Repubblica Ceca. È tracciato e ormai agli atti il percorso che avrebbe fatto il denaro che l’imprenditore bresciano di Montichiari Angelo Scaroni ha guadagnato attraverso i contributi statali sulla (mala)gestione dei richiedenti asilo.

Il processo che doveva prendere il via oggi a  Brescia è slitatto a ottobre. L’imprenditore, attualmente in carcere per altri reati connessi a questa vicenda, è accusato di truffa allo Stato dal quale ha intascato circa 900mila euro. «L’intera attività di accoglienza risulta condotta al solo scopo di ricavare il massimo profitto senza alcuna controprestazione» scrisse il gip di Brescia Cesare Bonamartini nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Scaroni capace di far convivere anche 24 profughi in un solo immobile.

A lui sono riconducibili 40 strutture, tra appartamenti, ristoranti e alberghi. Secondo il giudice «ha percepito indebitamente i corrispettivi versati dall’Amministrazione per un servizio di accoglienza in realtà mai reso». Al momento dell’arresto gli inquirenti non trovarono i soldi che aveva guadagnato con le sue società che avevano regolarmente partecipato ai bandi della Prefettura. Ora, a distanza di quasi 15 mesi la movimentazione del denaro è finita in un fascicolo di inchiesta aperto dalla Procura di Milano.

Perché Scaroni avrebbe girato sistematicamente i contributi statali ad una società con sede legale nel capoluogo lombardo e gestita, prima del fallimento, da un maresciallo dei carabinieri in servizio. Il militare, che in fase di indagine ha già ammesso le proprie responsabilità, trasferiva poi i soldi su quattro conti correnti aperti in Repubblica Ceca e gestiti soprattutto da una donna che interrogata ha svuotato il sacco permettendo di bloccare centinaia di migliaia di euro che ancora erano presenti sui conti esteri.

Il capitolo riciclaggio sarà affrontato a Milano, mentre domani inizierà a Brescia il processo per truffa allo Stato. Numerosi i testi che compariranno in aula.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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