Il vicario generale Fontana: «Il vescovo Tremolada migliora alla grande»
«Migliora ogni giorno, sta recuperando alla grande». A sorpresa, prima dell’omelia per la festa di Ognissanti, il vicario generale mons. Gaetano Fontana ha parlato della salute del vescovo Pierantonio Tremolada.
«Ovviamente avrebbe desiderato essere qui a celebrare - ha detto mons. Fontana -, ma mi ha assicurato che ci è vicino nella preghiera. Il nostro vescovo sta facendo un percorso molto bello e molto importante per la sua vita e per la sua salute. Speriamo di riaverlo presto fra noi».
Attualmente convalescente a Lissone a casa dei parenti dopo il trapianto di midollo di luglio, monsignor Tremolada dovrebbe tornare in diocesi a gennaio. L’ottimismo del vicario generale è lo stesso dei sacerdoti che, in vario modo, si rapportano con il pastore della Chiesa bresciana: unanime la constatazione di un percorso post trapianto che sta proseguendo al meglio, come unanime è il racconto della serenità con cui il vescovo ha affrontato, e sta affrontando, questa fase della vita.
Nelle scorse settimane il nostro vescovo ha ricevuto anche la chiamata di papa Francesco. Bergoglio ha voluto così dimostrare personalmente la sua vicinanza, nei mesi scorsi è stato informato costantemente sulle condizioni di salute del suo vescovo.
«Come stai? Stai migliorando?» ha chiesto papa Francesco, che ha proseguito: «Ti ricordo costantemente nella preghiera personale, ti invito all’ottimismo ed a guardare al futuro con speranza». Tutto questo, ha aggiunto il pontefice, anche perché «la medicina, oggi, fa grandi cose». Una conversazione durata qualche minuto, ma che ha significato moltissimo. Mons. Tremolada viene sottoposto a stretto monitoraggio clinico più volte alla settimana nel day hospital del Centro trapianti, questo per mantenere il controllo dell’evoluzione del trapianto e per gestire prontamente le complicanze ancora possibili in questa fase delicata.
Pochi giorni fa il vescovo Tremolada ha mandato un saluto in apertura del premio Cuore Amico, anche dalla sua voce si percepiva chiaramente una condizione fisica in netto miglioramento. «Grazie alla generosità di una persona, che rimarrà sconosciuta, mi è stata data un’ulteriore speranza di vita - ha detto il nostro vescovo -. Potete immaginare quanto sia grande la mia riconoscenza. Il gesto di questa persona è un vero e proprio atto d’amore, compiuto in totale gratuità. In questo caso a trarne beneficio sono io». Parole, cariche di sincera e profonda gratitudine verso una persona che con il suo gesto ha fatto germogliare concretamente la speranza.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato