Il vescovo su don Corazzina: «La lettera atto doveroso, invariata la stima per lui»
«Non è stato facile ma dovevo». A sorpresa il convegno del clero si è aperto con un messaggio audio del vescovo Pierantonio Tremolada.
Dopo aver rassicurato, con la voce chiaramente sofferente, sulle sue condizioni di salute dopo il trapianto di midollo di luglio («il cammino è ancora lungo, ma un tratto importante di strada è stato fatto»), il pastore della Chiesa bresciana è tornato sulla vicenda di don Fabio Corazzina, e sulla lettera pubblica di richiamo per la messa celebrata con abiti e, soprattutto, modi non consoni.
«So che la mia lettera ha rattristato don Fabio - ha detto -, l'ho percepito chiaramente quando l'ho chiamato. Non è stato facile per me, ma la grande eco pubblica del video su Facebook mi ha costretto, dovevo farlo. Voglio ribadire che nulla toglie alla mia stima nei suoi confronti».Don Fabio è arrivato poco dopo il messaggio del vescovo, non ha voluto commentare quanto accaduto.
Ma una risposta scritta al richiamo del vescovo è arrivata, poche ore prima dell'intervento di monsignor Tremolada al convegno del clero, dal progetto delle Acli di Brescia Percorri la Pace.
«Siamo stupiti, amareggiati, profondamente addolorati per quanto ha scritto nei confronti di un suo sacerdote - scrivono al vescovo, pubblicando anche sulla loro pagina Facebook il testo integrale della lettera, i partecipanti all’iniziativa da poco conclusasi in Sicilia -. Temiamo che azioni di questo genere allontanino tante persone che nella Chiesa non cercano l'esteriorità del rito e della pratica religiosa, ma la bellezza del messaggio del Vangelo che deve incarnarsi nella vita quotidiana».
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