Il Vescovo: «Chi ha spazio dia accoglienza ai profughi ucraini»

L'appello della Diocesi ai bresciani. La Caritas accoglie sordomuti in fuga
IL VESCOVO: "ACCOGLIETE"
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«Vorrei davvero rivolgere un appello a tutti: se abbiamo ambienti mettiamoli a disposizione, facciamolo coordinandoci. Chiedo a Caritas di operare in questa direzione, facciamolo in rapporto con le istituzioni e le amministrazioni. Ma c'è bisogno di una grande rete di solidarietà. E io sono convinto che che potremmo dare molto».

Emergenza alloggi

A parlare è il vescovo di Brescia, monsignor Pierantonio Tremolada, che sollecita tutti i bresciani a dare il proprio contributo davanti alla terribile crisi umanitaria che la guerra in Ucraina sta generando. Proprio in queste ore l'Alto Commissario per i Rifugiati dell'Onu ha parlato dell'evacuazione in atto come della più rapida dalla Seconda guerra mondiale. Il che dà le proporzioni dell'emergenza che inevitabilmente sta investendo tutti i Paesi pronti a offrire soccorso, compresa l'Italia. E compreso il Bresciano.

Caritas in campo

Se già nei giorni scorsi più realtà si sono attivate, tanto a livello istituzionale (con Provincia, Acb e singoli comuni) quanto a livello di categoria (i proprietari di casa in primis), ora anche la Diocesi indica nella necessità di garantire alloggio a chi scappa dal conflitto in atto una delle priorità. Tanto da essersi adoperata in prima battuta per dare accoglienza, grazie all'aiuto della Caritas diocesana e della Loggia, a rifugiati ucraini sordi

Tra loro anche bambini e famiglie che hanno trovato prima alloggio nella sede dell'Ente Nazionale Sordi e poi nella casa bresciana dei Missionari Saveriani. Hanno raccontato attraverso la lingua dei segni la paura della guerra, l'angoscia che provano per i loro familiari rimasti in patria, le lacrime dei bambini che hanno assistito a bombardamenti.

La stessa Caritas ha avviato anche una raccolta fondi, che in pochi giorni ha garantito la disponibilità di 41mila euro. Qui le coordinate per le donazioni >>

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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