Il rito del «capèl»: i santi patroni proteggono la città
«Un rito ricco di folclore, ma che rinforza l’intenzione che qui viene espressa di un dialogo tra le diverse componenti della società civile, di cui fa parte anche la comunità cristiana. Un rito che non nega oggi l’aspetto multireligioso e multiculturale della nostra comunità». Dialogo e collaborazione nel segno della rispettiva autonomia e della laicità.
Con queste parole il parroco di San Faustino e Giovita, don Maurizio Funazzi, ha rinnovato il segno simbolico, ma ricco di significati, della consegna del Galero rosso nelle mani del sindaco di Brescia, Emilio del Bono, assegnando così la protezione dei Santi Patroni alla città e ai suoi cittadini, «ma anche - ha detto Del Bono - a chi nella nostra città ci viene per studiare, per lavorare o solo in visita».
Anche quest’anno, come da tradizione nella domenica che precede la festa dei Santi Patroni, Faustino e Giovita, il sindaco ha partecipato al mattino alla messa nella basilica di San Faustino per chiedere, a nome della città, la protezione «ab omni malo» dei suoi Santi Patroni.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato