Il ricordo di Michele Colosio in bicicletta: «Basta armi e più alberi a Borgosatollo»
Non è il primo anniversario della sua morte, «perché è un giorno tristissimo da cui voglio tenermi lontana». La bicicletta per ricordare Michele Colosio, il volontario di Borgosatollo ucciso a luglio 2021 a Las Chiapas, in Messico, ha voluto essere un'occasione per ribadire un messaggio di pace, ha spiegato la madre di Colosio, Daniela.
La data di oggi è stata scelta in modo casuale, ma ogni occasione è buona per ricordare a tutti che «ci sono troppe armi in giro nel mondo, e troppi disastri di conseguenza».
Sotto lo striscione giallo di Amnesty che chiede verità per Giulio Regeni appeso su un fianco di palazzo Loggia, in largo Formentone, sono arrivati alla spicciolata vari amici di Michele Colosio, nonostante il brutto tempo.
La biciclettata era aperta a tutti e aveva anche un obiettivo solidale: promuovere l'acquisto di magliette disegnate dal volontario di Borgosatollo, che tutti i partecipanti indossavano. Il ricavato andrà all’associazione «Piantumazione Selvaggia» di Poncarale, che si occupa di riforestazione urbana. «Per Michele la sostenibilità ambientale era preziosa, per questo abbiamo deciso insieme al Comune di Borgosatollo di piantare nuovi alberi nel suo paese d'origine» spiega Daniele Signorini di Piantumazione Selvaggia. Il posto esatto verrà reso noto nei prossimi giorni.
A rappresentare Borgosatollo c'era anche il sindaco Giacomo Marniga, che non conosceva personalmente Colosio, ma ne aveva sentito parlare da un amico docente universitario che lo aveva avuto come studente: «Mi ha raccontato di essere rimasto molto colpito ai tempi dalla sua umanità e le testimonianze poi ricevute mi hanno tratteggiato una persona straordinaria, per cui oggi ho voluto essere qui anche io».
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