Il ricordo di Martinazzoli con due candidati al Quirinale

A Castenedolo sono intervenuti Renzi, la ministra Cartabia, Casini e mons. Francesco Beschi
IL MIN. CARTABIA A CASTENEDOLO
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Ricordare Mino Martinazzoli. Sì ma come? A dieci anni dalla scomparsa dello statista bresciano (avvenuta il 4 settembre 2011) a Castenedolo una serata ne ha celebrato il ricordo. Lo si è fatto attraverso la presentazione della nuova edizione del libro «Il cambiamento impossibile» appena ripubblicato da Rubbettino. Una sorta di biografia politica e umana di quello che è stato il politico bresciano più rappresentativo della nostra storia repubblicana.

L’incontro, trasmesso in diretta da Teletutto, si è svolto nel cortile di Palazzo Fanti Rovetta di Castenedolo, è stato organizzato dall’Associazione culturale Aldo Moro-Mino Martinazzoli. La serata introdotta dal collega dal Giornale di Brescia Andrea Cittadini e condotta da Giovanni Minoli, ha visto sul palco oltre all’autrice del libro Annachiara Valle, la ministra della Giustizia Marta Cartabia, l’ex premier e oggi leader di Italia Viva Matteo Renzi, l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e il vescovo di Bergamo mons. Francesco Beschi.

Tutti gli ospiti di stasera hanno testimoniato le buone ragioni per esserci stati, visto il legame Martinazzoli. Vi è innanzitutto quello ideale della Cartabia - che ha letto un suo intervento senza partecipare al dibattito - : il politico bresciano è stato Guardasigilli durante il governo Craxi tra il 1983 e il 1986 e l’attuale ministra sta navigando nelle acque agitate del Parlamento per varare una riforma del processo penale e una di quello civile. Pier Ferdinando Casini, eletto per la prima volta nel 1983, ha vissuto l’ultima stagione della Democrazia cristiana e ha guidato alcuni partiti e movimenti che a partire dagli anni ’90 sono scaturiti proprio dalla «diaspora democristiana».

Da parte sua l’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha più volte fatto riferimento anche nei suoi interventi parlamentari a Martinazzoli, ma soprattutto ha raccontato di aver tratto ispirazione dalla figura del politico bresciano fin da giovane militante del Ppi quando lo vide in occasione di alcuni convegni. Infine il bresciano monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, che ha conosciuto bene Martinazzoli e ne è stato amico.

  • A Castenedolo nel ricordo di Mino Martinazzoli
    A Castenedolo nel ricordo di Mino Martinazzoli
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È indiscutibile che per chi vive di cose politiche e crede nel valore della politica l’appuntamento di Castenedolo ha avuto un’ulteriore ragione di interesse ora che siamo entrati nel semestre bianco del presidente Mattarella: la presenza contemporanea di due potenziali candidati al Quirinale. Pier Ferdinando Casini e Marta Cartabia si sono incrociati. L’attuale ministra della Giustizia si è affidata ad una relazione e in questa fase ha preferito evitare confronti. Casini è già stato lanciato alla corsa per la presidenza della Repubblica da Matteo Renzi, per molti una candidatura troppo solerte che potrebbe bruciarlo. La Cartabia, prima donna presidente della Corte Costituzionale, è invece secondo molti la candidata gradita a Sergio Mattarella (non è un caso che in questi anni ogni qualvolta si sia parlato di governo tecnico, al netto di Draghi, il suo nome sia sempre circolato con insistenza).

Sullo sfondo, ma nemmeno tanto, resta il tema sempre attuale del confronto-scontro tra giustizia e politica. Come spiega Minoli: «Una guerra che in Italia dura trent’anni». Una guerra a cui ha assistito lo stesso Martinazzoli, «un uomo dallo stile tagliente - aggiunge Minoli -. Un uomo vero, di quelli che non cambiano rispetto a quello che dicono».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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