Il racconto dell'emergenza Covid, premiato lo scoop del GdB
Nel ricordo delle vittime e per l’impegno di chi - attraverso interviste, inchieste e ricostruzioni - ha raccontato la fase più acuta dell’emergenza del Covid. È per questo motivo che ieri sera a Osio Sotto, nella Bergamasca, l’Associazione familiari vittime Covid ha premiato i giornalisti che, soprattutto nella prima drammatica fase della pandemia, hanno raccontato «con dedizione la verità storica e giudiziaria della strage di Bergamo, di Brescia e dell’Italia». Tra i colleghi a cui è stato consegnato il riconoscimento - trenta da tutta Italia - c’è anche Andrea Cittadini del Giornale di Brescia.
Le motivazioni
Si tratta dell’unico cronista locale premiato e al Giornale di Brescia è stato riconosciuto il merito «di essere stati i primi in Italia a pubblicare la relazione del generale Pier Paolo Lunelli, che a agosto del 2020 denunciò che il piano pandemico nazionale era obsoleto e non aggiornato». Un’inchiesta che, il giorno stesso, era stata pubblicata all’estero da The Guardian e poi ripresa dai giornali di tutto il mondo. Diventando uno dei casi, tuttora senza risposta, sulla gestione della pandemia.Tra le motivazioni del premio al nostro collega, che ha rappresentato il lavoro di tutta la redazione, anche la pubblicazione a settembre 2020 della denuncia di Francesco Zambon, ex dipendente dell’Oms che mise nelle mani del comitato Noi denunceremo il report che evidenziava l’impreparazione dell’Italia all’epidemia. Quel report diventato famoso perché fatto sparire 24 ore dopo la diffusione da parte del sito web dell’Organizzazione mondiale della sanità. Tra i cronisti premiati ci sono anche Gigi Sironi di Mediaset, Jari Pilati del Tg3, Giulio Valesini di Report, Maddalena Oliva, vicedirettore de Il Fatto quotidiano e Paolo Berizzi, inviato di Repubblica.
L'associazione
Durante la serata, organizzata nel giorno in cui si ricordano le vittime del Covid, l’associazione ha anche presentato il libro «Quello che resta di una Vita», scritto da alcuni parenti in memoria dei loro cari, uccisi dal virus. Il comitato dei familiari è ancora impegnato nella sua battaglia per la giustizia e il team di legali, composto da Consuelo Locati, Piero Pasini, Luca Berni e Giovanni Benedetto, sta seguendo a Roma la causa civile a nome di 520 famiglie, tra cui molte bresciane. Una causa attraverso cui è stata avanzata la richiesta a ministero della Salute, Presidenza del Consiglio e Regione Lombardia, di un risarcimento 100 milioni di euro. Sul fronte penale resta invece ancora aperta l’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione della prima fase della pandemia.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato