Il quartiere don Bosco di Brescia avrà un nuovo polo scolastico

È stato pubblicato il concorso di progettazione per il progetto del valore di quasi 20 milioni di euro
Una veduta del quartiere don Bosco
Una veduta del quartiere don Bosco
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Il quartiere Don Bosco di Brescia avrà un nuovo polo scolastico, che ingloberà l'attuale scuola dell'infanzia «Don Bosco» a cui si aggiungeranno una scuola primaria di tre sezioni, per un massimo di 375 alunni, e una scuola secondaria di primo grado di tre sezioni, per un massimo di 225 alunni. L'obiettivo è anche quello di creare un modello che sia replicabile in altri quartiere della zona sud ovest della città.

Il concorso di progettazione è stato pubblicato mercoledì: tra le opere da realizzare c'è anche un nuovo parco urbano attrezzato, che nascerà nell'area della scuola «Bettinzoli» che sarà abbattuta.

Il concorso è strutturato in due gradi, il primo dei quali si concluderà a gennaio 2024. Il vincitore riceverà un premio di 182.100 euro, diviso in due tranche. L'importo totale del progetto è di circa 20 milioni di euro: il primo lotto di lavori, già finanziato con i Fondi strutturali e sociali europei per un importo pari a 10 milioni 100mila euro, partirà nel 2025.

Il progetto dovrà rispondere ai principi dell'architettura bioclimatica, della flessibilità degli spazi, prevedere la possibilità di incontro e scambio fra i vari livelli scolastici e sfruttare le potenzialità della domotica. Dal punto di vista pedagogico, dovrà ispirarsi al metodo «scuola senza zaino».

«Un concorso di progettazione in due gradi per una scuola con un ampio spazio intorno, è un’occasione importante per l’architettura per andare oltre il mero edificio e confrontarsi con la città - hanno commentato i consiglieri dell’Ordine degli Architetti di Milano Stefano Rigoni e Alessandro Alì -. Un programma flessibile che consente di mettere a rete i due temi principali, scuola e territorio, con una visione ad ampio raggio. Questo concorso è tra gli ultimi indetti con il vecchio Codice degli Appalti, ed è tra i primi concorsi che viene indetto con la presenza della figura del coordinatore di concorso in supporto al RUP, in questo caso Pier Giorgio Giannelli, già presidente dell’Ordine di Bologna ed esperto in materia di concorsi.

Questa iniziativa introduce una figura necessaria, anche alla luce dei cambiamenti del nuovo Codice degli Appalti che non perimetra questo ruolo, che invece è fondamentale per la preparazione e gestione della procedura concorsuale stessa. Concorrimi e l’Ordine stanno portando all’attenzione degli enti banditori la improcrastinabile necessità di inserire la figura del coordinatore di concorso nelle proprie procedure, dalla predisposizione dei documenti preliminari alla stesura del bando, fino alla gestione della fase di gara».

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