Il punto della situazione in Maddalena dopo l'incendio

Coinvolgere i privati è fondamentale: dei 2.200 ettari di bosco, solo 60 sono di proprietà del Comune
MADDALENA, COINVOLGERE I PRIVATI
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L'incendio scoppiato in Maddalena lo scorso lunedì ha riacceso le polemiche e il dibattito sullo stato del sottobosco del monte cittadino che, nei periodi di siccità, favorisce episodi tipo quello appena concluso, che ha richiesto 30 ore di lavoro per domare le fiamme.

Dopo il botta e risposta tra l'assessore regionale all'Agricoltura e Sistemi verdi, il bresciano Fabio Rolfi, e il sindaco di Brescia, Emilio del Bono - il primo che chiedeva maggior impegno del Comune nella cura del monte cittadino, il secondo che gli ricordava il ruolo della Regione in casi come questo - a chiarire ruoli e responsabilità è intervenuta l'assessore all'Ambiente del Comune di Brescia Miriam Cominelli, che ha precisato che dei 2.200 ettari di cui si compone il monte, solo 60 sono di proprietà comunale, nessuno di questi interessato dall'incendio.

Rimane, quindi, il tema degli oltre duemila ettari di proprietà privata che non vengono manutenuti come si dovrebbe ma che in caso di incendi richiedono un enorme sforzo di uomini, mezzi e quindi soldi per mettere in sicurezza i residenti. Il Comune con il fondo Cariplo sta cercando di coinvolgere i privati in questo senso e per far fronte a questo problema chiede anche maggiori fondi dalla regione.

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