Il primo grattacielo d'Italia è ancora al buio

C'entrano i tempi condominiali, ma a breve l'assemblea si pronuncerà sul progetto di A2A che prevede una nuova illuminazione esterna a led
Piazza Vittoria, illuminata a led, con il grattacielo al buio © www.giornaledibrescia.it
Piazza Vittoria, illuminata a led, con il grattacielo al buio © www.giornaledibrescia.it
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È il primo grattacielo d’Italia, ma all’epoca bisognava chiamarlo Edificio Multipiano per non turbare il regime con americanismi e riferimenti agli skyscraper. Ed è uno dei simboli architettonici di Brescia, anche se la sua origine e la sua collocazione (la fascistissima piazza Vittoria) hanno contribuito a tenerlo un po’ in disparte nell’immaginario estetico della città (vedere alla voce Bigio).

Che si tratti di un edificio di grande pregio è però indubbio: il Torrione Ina, disegnato da Marcello Piacentini e inaugurato nel 1932, ha quel fascino oscuro a metà tra Gotham City e le torri medievali. Oscuro, pure troppo. Perché se la piazza circostante nei mesi scorsi è stata illuminata da A2A con le nuovi luci piazzate in città, i 57 metri del grattacielo non sono ancora entrati nell’era dei led. 

Tutto sta nei tempi condominiali: il progetto è arrivato sul tavolo la scorsa estate, ma non è ancora stato esaminato dall’assemblea. A breve i proprietari di uffici e abitazioni si pronunceranno sulla nuova illuminazione, che prevede giochi di luce in grado di esaltare le architetture del palazzo. Chi li ha visti è rimasto molto colpito: «Il progetto è molto bello e non prevede costi per i proprietari, ma deve passare dalla votazione in assemblea visto che si tratta di intervenire sulla facciata. Non c'è stato alcun diniego preventivo», spiegano dal palazzo. Che nei prossimi mesi potrebbe essere illuminato come merita, magari anche con un faro pronto all’uso nel caso in cui si debba chiedere l’aiuto di Batman. 

 

 

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