Il prezzemolo senza canottiera

Quando lo stile non è per tutti: avete letto di come è stato paparazzato di recente il principe Carlo?
Un mazzo di prezzemolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Un mazzo di prezzemolo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il prezzemolo non si lascia coltivare facilmente, richiede attenzioni totalizzanti. Ma anche se lo fate l’unico ortaggio della vostra vita non è detto che decida di ripagarvi. È lunatico, se sbagli il giorno della semina addio. I semini vanno coperti da uno strato di terra né troppo sottile né troppo consistente, a sufficienza per fargli sentire il suono della campane, come ti insegnano i mastri ortolani. Servono almeno dieci giorni per vedere spuntare i primi germogli dal terreno. Poi inizia il bello, se gli dai troppa acqua le foglioline diventano gialle, se gliene dai troppo poca diventano gialle: e il giallo non è il suo colore preferito, sappiatelo.

Dopo molte relazioni naufragate, ho deciso di comprarlo già piantina. L’ho messo a dimora a settembre, ha superato egregiamente l’inverno, ora è di un verde intenso, profumato come per una serata a teatro. Il freddo non lo ha scalfito, ha dimostrato di avere il fisico.

Un po’ come me che, per la prima volta, ho affrontato le basse temperature senza la mia tradizionale canotta di cotone a costine. Ovviamente non è mai comunque sbucata dalla camicia: la maglietta della salute che cinge il collo di molti (troppi) uomini andrebbe vietata per legge.

Del resto lo stile non è per tutti, nei giorni scorsi il principe Carlo è andato al mare sfoggiando un costumino scolorito e liso. Denotando, hanno sottolineato entusiasti i tabloid, una grande sensibilità contro lo spreco. Se ci fossi andato io in spiaggia con i boxer di vent’anni fa sarei sembrato un tirchio di mezza età, anche dal fisico risibile. Del resto monarchi si nasce, e io non lo nacqui.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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