Il presidente del Tribunale sotto indagine disciplinare
C'è anche il presidente del Tribunale di Brescia Vittorio Masia tra i 27 magistrati per i quali il pg della Cassazione Giovanni Salvi ha avviato l'azione disciplinare per le chat con Palamara attraverso le quali i magistrati coinvolti parlavano di come gestire le nomine nelle Procure italiane.
A Masia vengono contestati i messaggi whatsApp con i quali faceva alcuni nomi della sua corrente per il ruolo di procuratore aggiunto a Brescia e Bergamo.
«Abbiamo due splendidi candidati, vediamo di non bruciarli» scrisse Masia a Palamara in un messaggio del marzo 2018 in merito ai magistrati di Unicost. «Su quello che scrissi via WhatsApp sui procuratori aggiunti non cambio idea» disse Masia a settembre in un'intervista al Giornale di Brescia.
«A Brescia e Bergamo servivano magistrati di valore come poi le due realtà hanno avuto» aggiunse prendendo posizione poi su Palamara. «È giusto che Palamara si faccia da parte» spiega il presidente del Tribunale di Brescia: «Esiste un'immagine generale che merita tutela prima ancora dell'immagine personale di ognuno di noi».
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