Il Prefetto: "Mente chi dice che agli immigrati della gru sia stato promesso il permesso"
Mente chi dice che agli immigrati occupanti la gru è stato promesso il permesso di soggiorno a prescindere dalla posizione giuridica dei singoli". Così il Prefetto di Brescia, Narcisa Brassesco Pace, nella conferenza stampa tenuta martedì i sulla conclusione della protesta degli immigrati che sono rimasti per 17 giorni sulla gru.
Parlando della loro posizione il Prefetto ha quindi detto: "Per definire quest’ultima, gli stessi dispongono di un collegio difensivo che comunque non può bloccare l’iter amministrativo che seguirà inevitabilmente il suo corso, poichè la legge è tale fino a prova contraria, ed il Prefetto non ha il potere di modificarla. Per quanto attiene alla
proposta elaborata da Diocesi, Cgil e Cisl assicuro, come ho già detto ai diretti interessati, che la stessa verrà sottoposta al vaglio del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica nella prossima seduta".
Il Prefetto, con riferimento alla posizione degli immigrati e al trattamento a cui sarebbero stati sottoposti, ha quindi aggiunto: "Questo ufficio ha sempre provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria, nel pieno rispetto delle norme, tutti coloro che si sono prestati al rilascio di false dichiarazioni ai fini dell’assunzione di lavoratori immigrati. I reati commessi anche in questo frangente verranno perseguiti e che le pratiche in esame si concluderanno con l’ accoglimento o con il rigetto delle stesse, seguendo il loro corso naturale, potendosi giungere, laddove previsto, anche all’espulsione".
Quello che è certo è che dopo 16 giorni si è conclusa lunedì sera intorno alle 21 la protesta degli immigrati che, issati sulla gru del cantiere metrobus di via San Faustino dal 30 ottobre, protestavano per la mancata concessione dei permessi di soggiorno. I quattro sono scesi al termine di una lunghissima giornata di trattative salutando la folla presente in piazzale Cesare Battisti e in via San Faustino. Quindi sono stati condotti in auto in Questura.
E' andata quindi a buon fine la proposta avanzata domenica da Diocesi, Cgil e Cisl, che hanno portato ai 4 stranieri un documento con proposta in tre punti: avvocati ai piedi della gru alla discesa, assistenza legale a seguire e tavolo istituzionale in Prefettura per affrontare le posizioni dei 4 e degli altri immigrati in eguali condizioni.
Dei quattro immigrati tre stanno bene: solo Rachid è stato condotto in ospedale per disidratazione, ma non destra preoccupazioni. L'avvocato dei quattro Manlio Vicini: "In questura trattati belissimo".
Diverse ora le posizioni dei quattro immigrati scesi lunedì sera: sono tutti liberi, ma in virtù di norme diverse. Uno dei pachistani, Sajad, solo nel pomeriggio di martedì ha saputo che potrà rimanere in Italia perchè la Procura ritiene necessaria la sua permanenza a fini investigativi. Gli altri tre, invece, sono in fase di valutazione per le pratiche di emersione dal sommerso.
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