Il posto fisso se ne è andato in pensione
L’anno scorso, secondo i dati raccolti dalla Provincia di Brescia, su 169mila contratti di lavoro aperti, solo 24mila erano a tempo indeterminato. Come dire che a Brescia il posto fisso è già un sogno.
Contemporaneamente si registra, nella nostra provincia, la prevalenza di rapporti a tempo determinato (sono circa 114mila).
L’uscita di Matteo Renzi alla Leopolda ha diviso il mondo sindacale. «L'assunzione a tempo determinato è un'anomalia che evidenziamo da anni», dice il segretario della Cgil, Damiano Galletti, mentre per la collega di segreteria Michela Spera il futuro non si costruisce «togliendo tutele a chi lavora». Il segretario della Uil, Daniele Bailo, sostiene che «sulla riforma del lavoro l'Italia è indietro di almeno vent'anni» e che un sistema più flessibile sia «una necessità».
«Che il posto fisso non esista più non è una novità - afferma il segretario della Cisl, Enzo Torri, commentando le parole di Renzi -. Il problema ora è creare occupazione».
«Il premier ha ragione» concorda il presidente degli industriali bresciani, Marco Bonometti, pronto ad accogliere il capo del governo all'assemblea Aib del 3 novembre, nella sua seconda visita bresciana dopo quella al nuovo stabilimento del gruppo Bonomi.
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