Il pm che lascia Brescia: «Caffaro caso irrisolvibile»

Il sostituto procuratore Silvia Bonardi dopo 21 anni si trasferisce a Milano. «Per la Caffaro c'è un corto circuito istituzionale»
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«La vicenda della Caffaro. È il mio grande cruccio. Non sono riuscita a risolverla perché è irrisolvibile». Presa di posizione importante quella del sostituto procuratore Silvia Bonardi che dopo 21 anni in Procura a Brescia lunedì prossimo prenderà servizio a Milano. 

«Il nodo Caffaro è a livello di istituzioni che dovrebbero affrontare il problema, ma loro stesse non sanno come affrontarlo. C’è un corto circuito istituzionale e il Ministero è abbastanza latitante. Ecco perché la situazione non cambia!».

Per Silvia Bonardi «il vero problema di Brescia è proprio l’ambiente dove gli interessi sono fortissimi. Aveva ragione l’ex procuratore Pace quando diceva: «Bisogna continuare ad indagare sui reati ambientali dai quali si arriva ai reati di pubblica amministrazione. L’imprenditoria bresciana produce incidendo sull’ambientale e bisogna capire fino a che punto si parla di ciclo produttivo green e quando il discorso del green viene lasciato perdere per ottimizzare i profitti».

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