Il più grande parco di mitigazione urbana d’Europa è a Brescia

l conto alla rovescia è cominciato. Fra meno di un mese, l’evento con l'apertura
ECCO IL PARCO DELLE CAVE
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Il conto alla rovescia è cominciato. Fra meno di un mese, l’evento. Fiocco verde a Brescia, con l’apertura del Parco delle Cave. Nascono i primi due siti, quasi 700mila mq di terra ed acqua, in attesa del terzo di 800mila che sarà pronto a giugno. Tanto verde e tre grandi bacini a disposizione: svago, passeggiate, sport, didattica.

 

 

 

 

  • Il parco della Cave
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Il più grande parco di mitigazione urbana d’Europa, un immenso polmone, che risarcisce il territorio dopo lo sfruttamento del passato. Si comincia con le due ex cave Profacta (gruppo Faustini), l’Ate 23 a Buffalora e l’Ate 20 sud a Bettole (i numeri 1 e 2 nella foto).

A fine marzo saranno finiti i ritocchi alla piste ciclabili, i lavori sulle sponde, le piantumazioni e lo smantellamento dei manufatti legati alla produzione. In attesa di un nome più ameno, dobbiamo usare la terminologia burocratica (Ambito territoriale estrattivo). Il più bello è l’Ate 23, 40 ettari, 4 km di perimetro fra le vie Cerca e Brocchi. Il lago è uno specchio circondato da 1.500 piantine.

Laghi. È il bacino più facilmente accessibile, grazie in particolare alla metropolitana. Ha sei ingressi: Buffalora (due), Bettole, Sanpolino, San Polo Case, San Polo. Quello principale è Buffalora, da via Serenissima, dov’era l’entrata dell’attività. Qui ci sono ancora un paio di silos da abbattere; resteranno la casa del custode e un capannone che sarà trasformato in Casa delle associazioni del quartiere. Il privato potrà costruire una pizzeria-ristoro. Sulla sponda opposta, verso via Brocchi, un altro edificio esistente (proprietà Faustini) verrà invece usato da chi pratica canottaggio.

Qualcuno, intrufolandosi nei passaggi provvisori, ha già preso l’abitudine di passeggiare lungo i sentieri. Ma per la grande maggioranza dei bresciani questo bacino (come gli altri due) sarà una grande sorpresa. Questa era zona produttiva, vietata e degradata: perché venirci? Dal 14 aprile, invece, ci saranno tanti motivi.

«Il Parco delle Cave è una grande soddisfazione, qualcosa che resterà per le prossime generazioni». Il sindaco Emilio Del Bono ci accompagna nel sopralluogo lungo le sponde con il vice Laura Castelletti e il consigliere delegato alla partita Fabio Capra. «Da zona produttiva a recupero ambientale, un grande parco di mitigazione», sottolinea Del Bono. Zona per il divertimento, ma «anche un’aula didattica immensa a cielo aperto a disposizione delle scuole». La flora e la fauna avranno bisogno di tempo, ma c’è già il ritorno di alcune specie di uccelli; e del resto nei tre laghi sono state previste zone umide. 

Didattica. L’altro bacino disponibile da metà aprile è l’Ate 20 sud, anch’esso ex proprietà Faustini, 300mila mq, fra le vie Bose e via dei Morti, a Bettole. A poche centinaia di metri, ad ovest, su via Fusera, c’è la terza ex cava, la Nuova Beton, l’Ate 19 nord (numero 3 nella mappa). È la più grande, 800mila mq. In questo caso, per le difficoltà finanziare dell’ex proprietà Gaffurini, i lavori di ripristino sono in ritardo. «A giugno potrà essere aperta», conferma però Fabio Capra.

Una grande oasi naturalistica. Non a caso è prevista la costruzione (a spese del cavatore) di un edificio di 200 mq a vetrate: aula didattica, ristoro, deposito, terrazza panoramica dove girare lo sguardo sulle montagne a nord. Un catino d’acqua a forma di «U», con un ponticello di legno che collegherà due bacini.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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