Il pigiama di Amadeus

La realtà dietro i lustrini di Sanremo
Amadeus commosso nell'utlima conferenza stampa di Sanremo - Foto Ansa/Ettore Ferrari
Amadeus commosso nell'utlima conferenza stampa di Sanremo - Foto Ansa/Ettore Ferrari
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Il mio preferito è da sempre il baffo. Il bello è l’altro, la voce potente è quella della brunetta, la bionda si è persa per strada. Lui, Franco Gatti (quello che veniva canzonato da Pippo Baudo per il naso importante), ha contribuito con il sorriso beffardo. Mica poca roba. Quando ho rivisto i Ricchi e poveri sul palco di Sanremo mi sono commosso. Ci hanno insegnato che l’amicizia è più forte di ogni incomprensione.

Certo si può bisticciare, magari per un po’ non ci si parla, ma l’amicizia vera trionfa sempre. Ci hanno anche insegnato che a volte serve tempo. Loro hanno litigato nel 1981, proprio poco prima di partecipare a Sanremo con la canzone Sarà perché ti amo, Marina Occhiena decise di abbandonare la formazione, si era invaghita del compagno di Angela Brambati. Angelo Sotgiu cercò di mediare ma fu inutile. Dopo quarant’anni è finalmente pace fatta, e allora si può anche cantare in playback, conta il cuore che diamine.

Loro sul palco sono tra le immagini di quest’edizione che ho scolpito nella memoria, insieme a Cristiano Malgioglio in prima fila vestito in tinta con le poltrone dell’Ariston. E poi c’è Amadeus, fotografato da Fiorello nella camera d’albergo appena sveglio. Il conduttore della kermesse ha aperto la porta indossando un pigiamino di cotone sformato e scolorito dai lavaggi, con le maniche troppo corte e i pantaloni pure. Con la maglietta della salute che oscenamente avvolgeva il collo. Anche guardando lui mi sono commosso.

Perché per quanto successo tu possa avere, il pigiama ti farà sempre sembrare uno scappato di casa.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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