Il Piccolo Cinema Paradiso chiude davvero: «Vorremmo continuare il nostro lavoro»

La storica sala cinematografica di via Lana chiude i battenti ma prolunga una raccolta fondi: «Il nostro silenzio sarebbe un'ingiustizia»
Il Piccolo Cinema Paradiso di via Lana, a Brescia
Il Piccolo Cinema Paradiso di via Lana, a Brescia
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«Questa volta è vero». Dopo una serie di annunci e successive smentite, il Piccolo Cinema Paradiso ufficializza (via comunicato stampa) la chiusura della storica sala di via Lana 12, in città, dove il regista Silvano Agosti per anni ha proposto una programmazione d’essai e di nicchia, oltre a mostre e incontri.

Il saluto al pubblico (ma si parla di uno stop «temporaneo» causato dalla riconsegna dei locali al proprietario) avverrà sabato alle 18 con un annunciato «convivio all’insegna della musica, della poesia e del cinema».  Alcuni musicisti proporranno una jam session, mentre sullo schermo passeranno immagini selezionate di film d’antan, e sarà offerto un rinfresco. L’ingresso è su prenotazione, telefonando al numero 339-3984053.

Per impedire la chiusura definitiva del Piccolo Cinema Paradiso, si è deciso di prolungare fino a fine mese la raccolta fondi lanciata in occasione del Premio cinematografico promosso dalla sala di via Lana ad aprile. Nella lettera firmata da Paola Agosti, si parla di una richiesta di aiuto per sostenere spese «di un eventuale trasferimento e di insediamento in una nuova sede». 

«Abbiamo forte il desiderio di continuare il nostro lavoro per fornire alla Città il nostro servizio dalle origini, con proiezioni di capolavori della Storia del Cinema, e invitando autori ed artisti a presentare le loro creazioni e le opere predilette di altri autori, ad approfondire una cultura cinematografica di quell'età del Cinema altrimenti assente o solo saltuariamente proposta da altri Attori - scrive Agosti -. Riteniamo che soprattutto in coincidenza dell'anno 2023 in cui insieme a Bergamo, Brescia è chiamata a esprimere al massimo grado il suo potenziale culturale, il nostro silenzio risuonerebbe come una grande ingiustizia». Alla città quindi, ma non solo, l'appello per tenere aperta una sala che ha fatto la storia della programmazione cinematografica di Brescia. 

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