Il piano di Acque Bresciane: nuovi depuratori e stop alle perdite
Evitare le multe salate di Bruxelles. Ma anche ridurre le perdite d’acqua lungo la rete e lanciare progetti di economia circolare. Acque Bresciane prova a spingere sull’acceleratore per velocizzare il proprio ambizioso piano d’investimenti (1 miliardo e 57 milioni fino al 2045). La società a totale capitale pubblico che gestisce il ciclo idrico in 95 Comuni bresciani ha infatti sottoscritto un contratto di finanziamento da 202 milioni di euro con Cassa Depositi e Prestiti e un pool di banche coordinato da Intesa Sanpaolo (Bnl, Bnp Paribas, Banco Bpm, Bper e Iccrea Banca).
L’operazione, spiegano da Acque Bresciane, prevede tre diverse linee di credito: una tranche di 95 milioni di euro strutturata come Green Loan, con scadenza 2036, finalizzata alla copertura degli investimenti «green» del Piano industriale; una tranche di 40 milioni di euro, sempre con scadenza 2036, destinata agli altri investimenti ed al sostegno del processo di ampliamento all'intera provincia di Brescia del bacino dei Comuni gestiti; una tranche di 67 milioni di euro, con scadenza 2029, per il rifinanziamento del debito pregresso.
«Il Green Loan, legato a investimenti a positivo impatto ambientale e in ottica di sostenibilità, si traduce anche in un risparmio sugli oneri finanziari per la società con una ricaduta positiva per i cittadini» spiega una nota di Acque Bresciane. «Questa operazione è molto importante ed è capace di sostenere l’intero Piano industriale della società, che va fino alla fine della concessione nel 2045 - spiega Alessandro Varesio, responsabile finanza di Acque Bresciane -. Come gestore unico del servizio idrico stiamo attuando un'importante attività di aggregazione del territorio e di rinnovo delle reti e degli impianti e questo finanziamento ci consente di attuare gli obiettivi sfidanti che ci siamo posti».
«Il finanziamento, erogato in 4 anni, consentirà di attuare interventi in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 - spiega Gianluca Delbarba, Presidente di Acque Bresciane - che prevedono progetti di economia circolare, sostenibilità ambientale, uso efficiente delle risorse e dell’energia». Questi principi corrispondono a interventi concreti, a partire dalla risoluzione delle procedure di infrazione UE. Nel Bresciano ci sono ancora una quarantina di agglomerati (un agglomerato può coinvolgere più Comuni) sotto procedura d’infrazione per la mancata o inadeguata depurazione.
Tra questi Mairano, Quinzano, Rovato, Edolo, Castelcovati e Leno. Comuni dove, con il nuovo finanziamento, si accelererà nella realizzazione di nuovi depuratori o nell’ampliamento dei sistemi attuali; oppure, è il caso di Rovato, nel collettamento delle frazioni non ancora servite. Il solo sistema di depurazione tra Castelcovati e Comezzano-Cizzago vale 8,7 milioni di euro, il collettamento e la depurazione di Edolo, Sonico e Malonno 7,7 milioni.
Ma il piano punta anche su impianti tecnologici per il risparmio energetico e l’efficientamento delle reti. Previsto un progetto di monitoraggio delle perdite dell’acquedotto e il rifacimento delle tubazioni per ridurre la dispersione (l’obiettivo è meno 50% entro il 2045). L’intervento più costoso è il primo stralcio dell’acquedotto della Valtenesi, costo 9 milioni. Si punterà a migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto, per convincere sempre famiglie a utilizzarla, incentivando comportamenti «plastic free». Prevista l’installazione di contatori smart metering di nuova tipologia per rilevare i consumi in maniera automatica e continua. Spazio anche a un nuovo laboratorio di analisi delle acque. In tema di economia circolare in primo piano il riuso dell’acqua depurata e la riduzione dei fanghi, grazie a tecniche innovative di bioessiccamento.
«Questo importante finanziamento con Acque Bresciane conferma il costante sostegno di Intesa Sanpaolo all’economia italiana, in particolare per il rafforzamento di un settore così essenziale e primario, garantendo un beneficio concreto per i cittadini e il territorio di riferimento - commenta Michele Sorrentino di Intesa Sanpaolo -. L’operazione, strutturata in pool con le principali banche che affiancano la società, ha impiegato risorse finanziarie derivanti dai plafond destinati alle imprese che investono in progetti e iniziative circolari con modalità innovative».
«Siamo lieti di poter finanziare il piano d’investimenti di Acque Bresciane, che consentirà alla società di portare a compimento i propri obiettivi di gestione sostenibile del ciclo idrico integrato - dice Paolo Calcagnini, vice direttore generale di Cassa Depositi e Prestiti -. L’operazione conferma il sostegno di Cdp a progetti sostenibili consolidando il buon rapporto di collaborazione costruito con il territorio e con gli stakeholder».
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