Il Pesatore biodegradabile
D’inverno il mio meraviglioso orto riposa. Sonnecchia in attesa di tornare a produrre ricchi frutti. In questo periodo devo comprare la verdura al supermercato. Non è profumata e saporita come la mia, ma del resto la quotidianità è una continua mediazione. Stavo osservando con stupore un finocchio da mezzo chilo (come diamine faranno a farli diventare così grossi?) quando ho visto un uomo di avanzata mezza età che pesava le zucchine una a una.
Accortosi dell’attenzione mi ha detto: lo faccio per principio, non lo pago un centesimo per il sacchetto. Caspita che eroe: il Pesatore di Zucchine Singole. Un uomo dai grandi principi, principi da un centesimo: in linea con questi tempi di saldi. Per restare fedele alle sue convinzioni il Pesatore di Zucchine Singole in cassa avrà rifiutato le borsine: come si permettono di fargliele pagare?
Tutto sfuso nel bagagliaio, e poi a casa su è giù per le scale decine di volte: per i principi non si scende a compromessi. E guai a dirgli che i sacchetti biodegradabili contribuiscono a prenderci cura di questo vituperato pianeta. Il Pesatore di Zucchine Singole non ci casca, perché lui è senza macchia e lotta anche per noi: la colpa è delle multinazionali e dei politici, ovviamente tutti incapaci e ladri. Ha fatto i suoi calcoli: in un anno quei maledetti sacchetti gli costerebbero 4 euro.
Figuriamoci se cede al consumismo. Lo combatte sui social. Dal suo iPhone da mille euro difende i principi pubblicando le foto delle zucchine con l’etichetta della bilancia. Un tempo i principi erano azzurri. Ma la vita (ahinoi) non è una fiaba.
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