Il pentito: «Ecco l’elenco di chi ha inquinato»
Tre ore davanti al magistrato che ha aperto un’inchiesta dopo le sue dichiarazioni in tv.
Da una parte il procuratore aggiunto di Brescia Sandro Raimondi e dall’altra l’ex boss della Camorra Nunzio Perrella.
In mezzo un registratore per verbalizzare tutto quanto riferito dall’uomo che davanti alle telecamere di una trasmissione televisiva aveva detto: «La monnezza è oro e a Brescia state peggio di noi» con quel «noi» riferito alla Terra dei fuochi. Parole pesanti come macigni.
Il faccia a faccia in Procura può essere il punto di partenza di un’indagine che non sarà facile e nemmeno breve, ma che potrebbe far emergere dal sottosuolo bresciano il veleno sepolto per anni.
«Io ci sono». «Perrella ha raccontato aspetti importanti e sono sicuro sia stato il primo interrogatorio di una serie che effettuerà con i magistrati bresciani» racconta l’avvocato napoletano Ferdinando Rossi, legale storico dell’ex boss che dal 1992 è stato collaboratore di giustizia svelando traffici di rifiuti da sud a nord e viceversa.
Nelle tre ore di incontro in salsa bresciana nessuno ha fatto domande a Perrella.
A verbale sono finite solo le sue parole. E soprattutto l’elenco di nomi conosciuti nel Bresciano. Dalle discariche dove sarebbero state scaricate nel tempo montagne di rifiuti tossici fino ad arrivare ai proprietari di aree inquinate di allora - anni Novanta - e di oggi.
Perrella ha citato gli stessi comuni menzionati in tv: «Rovato, Montichiari, Ospitaletto, Castegnato» e, agenda alla mano, ha ricostruito tanti movimenti di rifiuti pericolosi da e per Brescia.
«Perrella è a disposizione della magistratura per iniziare un percorso che possa portare a nuove verità» riferisce l’avvocato dell’ex boss della Camorra.
Faccia a faccia. Il primo interrogatorio pare essere servito a conoscere l’interlocutore che i magistrati bresciani si sono trovati per la prima volta davanti. L’attendibilità di quanto riferito sarà verificata nelle prossime settimane e potrebbe avvenire incrociando nomi e date messe nero su bianco da Nunzio Perrella anche attraverso accessi alle stesse zone indicate dal napoletano.
«Io lo conosco da tempo e lo ritengo attendibile. Ora il giudizio lo deve esprimere la Procura di Brescia» è il pensiero dell’avvocato Rossi. «Certo è che può fornire informazione capaci di aprire nuove pagine di inchiesta riferite al traffico illecito dei rifiuti». Nell’ambito dell’inchiesta che vuole fare luce sulle frasi di Perrella, sono stati ascoltati in Procura anche il sindaco di Montichiari Mario Fraccaro e l’assessore all’ambiente del comune bassaiolo Mariachiara Soldini. Entrambi hanno evidenziato le criticità di un territorio carico, troppo carico, di discariche.
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