Il Parco delle Cave si allarga: ecco il piano per la Nuova Beton

La Giunta approva il progetto sull’area da oltre 800mila mq: ponte, tre belvedere, ciclabili
Il laghetto della Nuova Beton, futuro pezzo del parco - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il laghetto della Nuova Beton, futuro pezzo del parco - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il parco delle cave si allarga. La giunta ha infatti approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione della Nuova Beton, l’ex cava gestita da Gaffurini tra via Fusera, via Ponte e via Casotti. Oltre 800mila metri quadrati che diventeranno un’oasi verde, un’area fruibile da famiglie e sportivi.

Con questo tassello, l’ambiziosa idea di dar vita al più grande parco di mitigazione urbana d’Europa, un immenso polmone che risarcisca il territorio dopo lo sfruttamento del passato, diventa realtà. La storia. Per ora sono fruibili le due ex cave Profacta (gruppo Faustini), l’Ate 23 a Buffalora e l’Ate 20 sud a Bettole, inaugurate tra aprile e maggio 2018. Ma in realtà «l’origine» del Parco delle Cave è legata proprio alla Nuova Beton.

Se ne parla da decenni. Ma solo nel 2011 l’allora amministrazione Paroli aprì la strada all’acquisizione delle aree. Al tempo gli uffici comunali avevano staccato una multa da quasi 5 milioni di euro alla società di Gaffurini per aver estratto materiale «senza autorizzazione o concessione». In sostanza un’escavazione abusiva. L’allora assessore all’Ambiente e all’Urbanistica Paola Vilardi aveva impostato l’accordo con il cavatore, il quale si impegnava a pagare una parte della sanzione (1,2 milioni di euro) e saldare il resto cedendo le aree (76mila mq di terreni agricoli, più l’area di cava) dopo averne effettuato il ripristino ambientale.

Un’operazione che, in origine, andava ultimata entro il marzo 2015. Così non è stato: rate inevase, lavori appena avviati e proroga di 21 mesi. Viste le resistenze e le difficoltà del cavatore, alla fine la Loggia ha deciso di accelerare: nel maggio 2017 è entrata in posseddo dell’area e ha avviato le procedure per incassare le fidejussioni e ultimare i lavori, realizzati per circa la metà. Nel frattempo ha anticipato le risorse dal fondo vincolato per il recupero delle cave. Brescia Infrastrutture si è occupata del nuovo progetto, tenendo conto di quanto emerso dal percorso di progettazione partecipata «Segni sull’Acqua».

E mercoledì la giunta comunale lo ha approvato. Come sarà. La Nuova Beton, con i suoi specchi d’acqua, si annuncia come un tassello centrale del parco. Le sponde andranno risagomate e piantumate. Brescia Infrastrutture ha incaricato un agronomo per studiare essenze e arbusti più adatti. Nella porzione nord nascerà una zona umida. Poi zone naturalistiche, percorsi, pontili. Tutt’attorno al laghetto un percorso ciclopedonale con tre belvedere, punti di osservazioni rialzati da cui godere di una panoramica su tutta l’area. Sarà anche realizzato un ponte da 24 metri di ferro e legno per collegare le due sponde del lago nella strozzatura nord.

Al netto di eventuali ricorsi al Tar, i lavori dovrebbero partire in primavera. In tutto un investimento da 1,3 milioni di euro, frutto del lavoro di questi mesi (anni!) da parte degli assessori Fabio Capra, Michela Tiboni e Miriam Cominelli. «Oggi è stata una bella giornata - ha scritto Capra mercoledì su Facebook, dopo il voto in giunta -. Grande soddisfazione per l’obiettivo che si va concretizzando». Poi bisognerà affrontare il tema della gestione: a settembre la giunta ha approvato 15 patti di collaborazione con altrettante associazioni, dalle Acli a Italia Nostra, dal Codisa al Club Canoa. Ora bisognerà far nascerà il Comitato di gestione.

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