Il mito della Om: la vittoria di un'automobile bresciana in una gara nata a Brescia

La fabbrica di automobili Om rilanciò le vendite in seguito alla vittoria della propria vettura guidata dalla coppia Minoia - Morandi
Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi all’arrivo nel 1927 - Archivio fotografico Fondazione Negri
Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi all’arrivo nel 1927 - Archivio fotografico Fondazione Negri
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Superba, come era stata ribattezzata dalla casa automobilistica bresciana la Om 665 S Torpedo Sport. Superba, come la coppia composta da Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi, che, proprio con quella vettura, trionfò nella prima edizione della Mille Miglia storica, disputata nel 1927. Superba fu quella vittoria di un’automobile bresciana in una gara nata a Brescia. Superba è infine questa immagine, proveniente dall’archivio fotografico della Fondazione Negri, che ritrae l’equipaggio vincitore all’arrivo in città tra due ali di folla.

«La storia della Mille Miglia è cosa ormai nota - ricorda Mauro Negri, che ha scovato per noi questo scatto -. L’incontro tra Giovanni Canestrini, Aymo Maggi, Franco Mazzotti e Renzo Castagneto ha reso possibile la nascita della corsa che diverrà poi leggenda, una corsa che i bresciani hanno saputo organizzare in poco più di tre mesi. Tanti ne sono passati dalla sua presentazione sulla Gazzetta dello Sport il 24 dicembre 1926 e la partenza della prima vettura alla fine di marzo del 1927». «Meno nota però - prosegue Negri - è la fortunata coincidenza, ammesso che si tratti di una coincidenza, che ha messo la fabbrica di automobili Om in condizioni di avere un’occasione per rilanciare le vendite delle sue autovetture, che da tempo giacevano nei piazzali in attesa di un compratore».

A Sant’Eufemia

La fabbrica bresciana usciva da un periodo economico complicato. Costituitasi nel 1917 rilevando i capannoni della Züst a Sant’Eustacchio, ne aveva continuato la produzione. Inizialmente con il tipo S 305, una vettura derivata dal modello precedente, e poco dopo progettando, a firma Ottavio Fuscaldo, un motore a 4 cilindri destinato alle vetture 465 e 469 e un 6 cilindri per il modello 665. «È proprio con questa vettura - chiarisce Negri -, considerata una delle migliori nel panorama della produzione di quegli anni, che Ferdinando Minoia e Giuseppe Morandi conquistarono la vittoria della prima Mille Miglia in 21 ore, 4 minuti e 48 secondi, alla media di 77,238 chilometri orari».

Una vittoria... superba, ma non casuale, frutto di una meccanica robusta e di piloti di indiscussa capacità. Minoia, già collaudatore della casa bresciana, fu uno dei primi a correre per mestiere per le case più performanti: Om, Fiat, Mercedes, Bugatti e Alfa Romeo. Morandi, il meccanico, aveva in realtà doti di guida non comuni: tra i suoi successi un secondo posto al Gran Premio d’Italia e d’Europa del 1926 con la Om 8 GP. E un’offerta da Enzo Ferrari (rifiutata) di correre per la sua scuderia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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