«Il mio socio nella ’ndrangheta? Forse aveva una doppia vita»
Paura e incredulità dopo gli arresti di affiliati di una cosca calabrese accusati di omicidio
L'ingresso del tribunale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Il giorno dopo il blitz, chi lo ha vissuto è ancora sotto choc. «Sono venuti qui i Ros, incappucciati e hanno sequestrato i computer» racconta il socio di Francesco Candiloro, calabrese di Polistena, da vent’anni nel Bresciano e ritenuto il killer della ’ndrangheta che il giorno di Natale del 2018 avrebbe ucciso a Pesaro Marcello Bruzzese, fratello di un collaboratore di giustizia. Candiloro è socio di minoranza, al 40%, di un laboratorio di pasticceria della città, realtà con una ventina di dip
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